Giornata dell’olivo con l’olio italiano in affanno. Ma volerà con gli astronauti

Andrea Vitali
Giornata dell'olivo

La FNP “Olivicoltura” di Confagricoltura ha scattato alla vigilia della Giornata mondiale dell’olivo una fotografia a tinte scure della filiera italiana in questa campagna olearia: produzione a sole 315 mila tonnellate, prezzi in calo con punte ribassiste di 3,5 € al kg. Confagricoltura chiede ammodernamento degli impianti olivicoli e della logistica. Il 26 novembre ASI, CREA, Coldiretti e Unaprol hanno annunciato il lancio con gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale fra cui la Cristoforetti di una selezione di 4 oli italiani extravergini destinati sia ai loro pasti che a un esperimento sugli effetti della permanenza nello spazio. Anche Granieri e Prandini chiedono nuovi uliveti, impianti di irrigazione e meccanizzazione.  


Olio d’oliva al centro dell’attenzione venerdì 26 novembre scorso, “Giornata mondiale dell’olivo 2021”. Albero che rappresenta una cultura antica, come osserva Confagricoltura, caratterizza il paesaggio ed è simbolo di pace e tratto comune dei popoli del Mediterraneo. 
Alla vigilia della ricorrenza si è riunita a Roma la Federazione Nazionale di Prodotto (FNP) “Olivicoltura” di Confagricoltura per fare il punto sulla filiera italiana dell’olio di oliva e sulle difficoltà dei produttori di diverse aree vocate del Paese. Mentre il giorno dopo è stato annunciato che l’olio extravergine d’oliva made in Italy volerà nello spazio con gli astronauti il prossimo anno grazie a un accordo fra CREA, ASI – Agenzia Spaziale Italiana, Coldiretti e Unaprol per valorizzare questo «patrimonio nazionale».  
La fotografia del settore scattata dalla FNP Olivicoltura di Confagricoltura è a tinte scure: si parla di «Italia dell’olio in affanno»; con regioni vocate alla produzione olivicola come la Puglia e la Calabria che registrano scambi a prezzi molto bassi, con punte ribassiste di 3,5 euro al chilogrammo. La campagna olivicola-olearia in corso è stimata in 315 mila tonnellate, molto al di sotto delle medie produttive degli anni 2000-2010, che si attestavano oltre 500 mila tonnellate.
Per Confagricoltura il settore ha bisogno di interventi e fondi specifici che consentano ai produttori di avere accesso a misure per l’ammodernamento delle strutture produttive e per lo sviluppo di nuovi ed efficienti sistemi di logistica. Servono ricerca, innovazione e risorse adeguate per favorire onerosi investimenti; ed anche per avviare incisive politiche di promozione per valorizzare, verso i consumatori, il prodotto italiano di qualità. A preoccupare Confagricoltura c’è anche la nuova Pac che, per il settore olivicolo, prevede un consistente taglio dei pagamenti comunitari oggi destinati ai produttori e regole stringenti per l’accesso ai fondi nei programmi operativi. 
Il settore, ricorda Confagricoltura, è composto da 646.326 aziende olivicole che con i loro oliveti occupano una superficie di 1,2 milioni di ettari. I frantoi attivi sono 4.475 e le attività industriali legate al comparto sono 220. Le regioni che trainano la produzione sono la Puglia (49%), la Calabria (14%) e la Sicilia (11%). Nel 2020 il fatturato del settore oleario è stato di 3.3 miliardi di euro. Vedi sotto le tabelle del Centro Studi di Confagricoltura con i dati regionali e dell’export.


Olio extravergine di oliva nello spazio
Riguardo al lancio dell’olio di oliva made in Italy nello spazio quale “bonus food” degli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale, annunciato da Crea e Coldiretti e ASI nella Giornata mondiale dell’olivo e che si svolgerà nella primavera del 2022, si tratta di un progetto che vuole valorizzare un patrimonio dell’export nazionale e della Dieta Mediterranea messo a rischio dal batterio della Xylella fastidiosa e dalle etichette a colori Nutriscore. Si tratta di una selezione di quattro oli extravergini italiani di altissima qualità provenienti da diverse regioni e ottenuti ciascuno da una singola tipologia di olive, in rappresentanza delle 533 varietà che rendono unico il nostro Paese. Parte degli oli sarà destinata ai pasti dell’equipaggio delle Expedition 67/68, di cui è parte l’astronauta di nazionalità italiana del corpo astronauti dell’Esa, Samantha Cristoforetti. Gli extravergini selezionati sono accomunati da un alto contenuto in antiossidanti naturali, essenziali per chi, come gli astronauti, è sottoposto a condizioni di intenso stress psico-fisico. Ma alcuni campioni di olio saranno protagonisti di un inedito esperimento sugli effetti della permanenza nello spazio su questo importante alimento.
Secondo il direttore generale del Crea, Stefano Vaccari: «l’olivicoltura ha bisogno di ricerca e innovazione: il CREA sta investendo fortemente per fornire soluzioni che rendano sempre più competitivo e apprezzato l’olio extravergine di oliva italiano. L’Accordo tra CREA, ASI, Coldiretti e Unaprol è scientificamente molto importante per verificare la conservabilità e la gradevolezza dell’olio extravergine d’oliva in determinate condizioni e per confermare le straordinarie proprietà organolettiche dell’olio stesso. Il progetto verrà seguito dal Centro CREA OFA, sede di Rende, in Calabria, che già si è distinto per il recentissimo completamento della mappatura genomica del cultivar Leccino».
Grazie anche a numerosi studi scientifici sugli effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio di oliva, sostiene Coldiretti, i consumi mondiali sono raddoppiati in 30 anni, con l’Italia che vanta il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa (43 Dop e 4 Igp) e una produzione nazionale di oltre 300 milioni di chili nel 2021 grazie a una filiera che conta oltre 400 mila aziende agricole specializzate. L’Italia, con una media negli ultimi 5 anni di 504 milioni di chili consumati, è seguita dalla Spagna con 483 milioni di chili e dagli Stati Uniti con ben 320 milioni di chili. Purtroppo negli ultimi 30 anni l’Italia ha perso il 46% del proprio potenziale produttivo a causa del clima pazzo, che ha alterato l’ecosistema tradizionale, ma anche dell’abbandono degli uliveti.
Per conservare il primato qualitativo dell’olio di oliva italiano e sostenere la produzione nazionale di extravergine, secondo il presidente di Unaprol David Granieri e il presidente di Coldiretti Ettore Prandini è necessaria «la realizzazione di nuovi uliveti, di impianti di irrigazione e costruzione di pozzi o laghetti, anche in maniera consorziata, favorendo la raccolta meccanizzata delle olive con macchinari che riducano i tempi e costi di raccolta».

Redazione

TABELLE

SUPERFICIE OLIVETATA IN ITALIA 2021

 

% superficie

 

  Piemonte

0,01%

 

  Liguria

1,38%

 

  Lombardia

0,21%

 

  Trentino Alto Adige

0,03%

 

  Veneto

0,46%

 

  Friuli-Venezia Giulia

0,02%

 

  Emilia-Romagna

0,37%

 

  Toscana

7,79%

 

  Umbria

2,33%

 

  Marche

0,82%

 

  Lazio

7,11%

 

  Abruzzo

3,60%

 

  Molise

1,23%

 

  Campania

6,49%

 

  Puglia

32,74%

 

  Basilicata

2,28%

 

  Calabria

15,82%

 

  Sicilia

13,84%

 

  Sardegna

3,48%

 
     

Fonte: Centro Sudi Confagricoltura (elaborazione dati Istat)


EXPORT OLEARIO 2020

 Fonte: Centro Sudi Confagricoltura (elaborazione dati Istat)