L’europarlamentare Costa al mercato dei fiori con Giurlani: per rilanciarlo bisogna «essere un po’ visionari»

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Oggi Silvia Costa ha visitato il Mefit a sostegno dei candidati di Pescia e Chiesina Uzzanese Oreste Giurlani e Luca Pagni. «La tecnostruttura è straordinaria» ha detto in presenza dell’amministratore unico del Mercato Fiori Piante ToscanaCittà di Pescia, Franco Baldaccini. Il florovivaismo resta «la sua vocazione», ma si potrebbe «utilizzare la struttura anche per altre cose, ad esempio la fitness» e soprattutto come «una delle tappe e risorse» in un piano di sviluppo anche turistico del sistema territoriale che coinvolge Collodi e la vicina via Francigena.

«Intanto la tecnostruttura è straordinaria: si capisce che è un’opera di un architetto visionario degli anni ’70, come ho saputo, che ha lasciato una firma molto importante. Tra l’altro mi hanno detto che è la più grande piazza coperta dell’Italia centrale. E quindi questo dovrebbe aprire delle prospettive integrative del mercato, lasciando la base che non può che essere di mercato florovivaistico, perché questa mi sembra che sia la sua vocazione, anche se la crisi rende tutto più complicato».

E’ quanto dichiarato stamani dall’europarlamentare Silvia Costa al termine della visita al mercato dei fiori di Pescia insieme ai candidati sindaci di Pescia, Oreste Giurlani, e di Chiesina Uzzanese, Luca Pagni, per sostenerli nelle imminenti elezioni amministrative. Una visita in cui ha potuto incontrare anche l’amministratore unico dell’azienda speciale Mercato Fiori Piante ToscanaCittà di Pescia, Franco Baldaccini.

«Mi hanno parlato dei molti problemi – ha continuato Silvia Costa -: del costo del riscaldamento delle serre, del fatto che la produzione sia stagionale, del fatto che ci siano problemi per il costo dei trasporti, e anche delle difficoltà in questa fase a fare investimenti, che sarebbero necessarissimi anche per le piccole imprese. C’è anche un problema culturale, ed essendo toscana, conosco bene il nostro individualismo: bisognerebbe fare più consorzi e cooperative, mettere insieme le aziende che sono spesso molto piccole e abbastanza individualistiche. E ho visto anche un’età media un po’ alta, quindi c’è bisogno di incentivare un po’ i giovani».

«L’altra cosa importante – ha aggiunto - mi sembra il fatto che, essendo passata la gestione della struttura al Comune dalla Regione, si sta aspettando da parte della Regione un progetto integrato di sostenibilità, per dare finalmente delle risorse, credo che qui si debba veramente essere un po’ visionari e avere sia quanto c’è ora, con in più forse le piante forse gli orti forse la formazione, e però forse anche utilizzare la struttura per altre cose: si parlava ad esempio di fitness, ma saranno poi loro a decidere. Penso dunque che ci potrebbe essere, opportunamente pensato e coerente, anche qualche impiego multifunzione per avere dei rientri, perché credo che i costi di manutenzione siano una delle problematiche più serie. Però, ecco, rispetto ai fondi europei, so che si sta pensando a un pif, piano integrato di filiera florovivaistico, che potrebbe dare un po’ di ossigeno, soprattutto, secondo me, affinché ci sia un forte investimento sulle energie rinnovabili e sulle serre, cioè ci possa essere un aiuto vero per ridurre i costi di gestione a favore dell’innovazione».

«Ulteriore elemento importante nel nuovo programma – ha detto ancora l’europarlamentare - per l’agricoltura europeo è che si è dato molto peso al sostegno ai giovani che vogliono entrare in questo campo. Inoltre adesso vedo che il mercato si sta aprendo molto alle piante, non solo al fiore reciso, e credo che anche questo, insieme appunto agli orti, alle competenze anche in questo campo, possa essere una grossa spinta».

Ma non è tutto: «vicino c’è Collodi, c’è la via Francigena (del cui rilancio mi sono occupata), e quindi dovrebbe essere pensato, da vari comuni assieme, uno sviluppo di sistema territoriale, di cui questa può diventare una delle risorse e una delle tappe. Cioè bisogna pensare la struttura in un contesto un pochino più ampio, anche in ottica di valorizzazione culturale. Insomma qui c’è l’Istituto agrario, c’è Collodi qui vicino, le risorse della Francigena, io sono convinta che per esempio i turisti possano venire a vedere questa meraviglia anche dal punto di vista dell’attrazione del luogodato poi che è uno dei pochi centri che esistono di questa grandezza – e ciò potrebbe essere un elemento interessante anche per i mercati esteri».

Silvia Costa ha poi espresso la sua fiducia in Oreste Giurlani dicendo: «ho conosciuto Giurlani sul campo e l’ho visto questa mattina alle sei qui, e non è una cosa che i sindaci di solito fanno, ahimé. E dal grado di competenza e conoscenza del problema che ho visto in lui, e di consapevolezza che bisogna innovare e dare una prospettiva a questa struttura ma anche a tutto il territorio circostante, con una collaborazione forte della Regione ma pure con un Comune che riprende la parola, mi sembra che siate in ottime mani. E in più, dalla familiarità dimostrata stamani con tutti gli operatori, capisco che è un candidato sindaco che sta fra la gente e ha voglia di fare. E io penso che anche per quello che succederà alla province, che saranno un po’ superate nelle loro funzioni, oggi i sindaci, in un’alleanza più diretta con l’Europa, possano fare la differenza».

Ufficio Stampa