Eliminato il junk-food dai tre colossi esteri della GDO. E in Italia?
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in Brevi
Sono già tre le grandi catene che hanno deciso di eliminare gli snack dagli espositori situati in prossimità delle casse: si tratta di una sensibilità che sta crescendo verso il problema dell’obesità e del diabete, sempre più diffusi. Dopo Lidl, Tesco e Aldi anche la grande distribuzione italiana dovrebbe pensare a una soluzione.
Dopo un sondaggio condotto tra i clienti, Aldi, in Gran Bretagna, ha deciso che dal prossimo gennaio toglierà gli snack dagli espositori presso le casse dei suoi oltre trecento negozi e li sostituirà con alimenti più sani, come nocciole, frutta secca, acqua e succhi. L’organizzazione no profit statunitense, Center for Science in the Public Interest (CSPI), ha condotto una ricerca nell’area di Washington per capire cosa viene venduto negli espositori alle casse. La ricerca ha preso in esame trenta negozi di quattordici tipi, non solo supermercati. Il risultato è che l’86% dei negozi non alimentari ha alimenti o bibite negli espositori presso le casse e, nel complesso, il 90% dei prodotti alimentari si inseriscono nella categoria del junk food: caramelle, barrette energetiche, patatine, biscotti, con il 60% delle bevande zuccherate. Secondo gli studi del CSPI, i prodotti venduti alle casse stanno contribuendo all’epidemia di obesità. Dei ventuno negozi non alimentari inclusi nella ricerca, solo tre non vendono alimenti o bevande alla cassa e, tra i negozi di alimentari, solo l’ipermercato Costco non lo fa. Jessica Almy, esperta di politica nutrizionale del CSPI, fa sapere che in quest’epoca di diabete e obesità diffusi è un’azione immorale quella dei negozi che spingono le persone a comprare e consumare calorie che danneggeranno sicuramente la loro salute. Secondo l’esperta i negozi alimentari dovrebbero stabilire standard nutrizionali per gli alimenti venduti alle casse, mentre quelli non alimentari dovrebbero chiamarsi fuori completamente dal business del junk food. Intanto, in Italia, ancora nessuna sensibilità è stata manifestata verso l’annoso problema.
Redazione Floraviva