Rapporto Enea sull’efficienza energetica: meglio case e Tee
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Il Rapporto dell’Enea sull’efficienza energetica nel 2011 dice che i maggiori risparmi di energia riguardano l’industria e il settore residenziale: pari insieme all’80% del risparmio (attestatosi al +17% sul 2010). In particolare, ai Titoli di efficienza energetica (certificati bianchi) corrisponde il 43%, mentre agli standard minimi di prestazione energetica delle case il 37%.
«Si tratta di risultati che hanno una significativa ricaduta per l’economia italiana e che costituiscono dei progressi effettivi in un processo di riconversione orientato alla “green economy”».
Così Giovanni Lelli, commissario dell’Enea - l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile - ha commentato i dati del Rapporto sull’efficienza energetica 2011 presentati oggi a Roma. Dai quali emerge che l’applicazione delle misure previste dal Paee 2011 (Piano d’azione per l’efficienza energetica) ha consentito nel 2011 un risparmio complessivo di 57.595 GWh/anno (gigawattora all’anno), con un incremento del 17,1% rispetto al 2010. Il Rapporto mette in evidenza anche un miglioramento nel 2010 dell’efficienza energetica nel nostro Paese di oltre l’1% sul 2009.
Il confronto fra risparmi energetici realizzati nel 2011 e obiettivi nazionali attesi al 2016 con il Paee 2011 mostra che hanno avuto maggiore efficacia le misure riguardanti il settore residenziale e l’industria, mentre si sono registrate ancora difficoltà nel terziario e nei trasporti. Nel residenziale si è raggiunto infatti il 67% del risparmio annuale atteso nel 2016 e nell’industria si è arrivati al 50%. Nei trasporti si è invece indietro a soltanto il 25% del livello-obiettivo e nel terziario quasi fermi all’8% del percorso di avvicinamento alla meta. Più nel dettaglio, a contare sono stati soprattutto i Titoli di efficienza energetica (Tee), anche noti come certificati bianchi, e gli standard minimi di prestazione energetica degli edifici (Decreto legislativo 192/05). Queste due misure da sole hanno permesso un risparmio di energia dell’80%, di cui il 43% riguarda i Tee e il 37% gli standard minimi degli edifici.
Le tecnologie più decisive per raggiungere tali risultati sono state, nel settore residenziale, impianti ad alta efficienza quali caldaie a condensazione e solar cooling; nel settore industriale, grazie al meccanismo dei Tee, è aumentata la diffusione della cogenerazione ad alto rendimento, dei motori elettrici ad alta efficienza e dei recuperi di calore dal processo produttivo; nel settore dei trasporti si è registrato un miglioramento energetico delle tecnologie dei veicoli, ma il rinnovo del parco automobilistico ha subito un rallentamento a causa della crisi economica; nel terziario infine c’è stata l’introduzione – evidentemente in misura non ancora adeguata - di tecnologie impiantistiche ad alta efficienza e materiali ad alte prestazioni.
«Il risparmio energetico conseguito – ha dichiarato Giovanni Lelli – va letto nell’ottica di una transizione verso un sistema a minore emissione di carbonio, che conferma il reale contributo del nostro Paese al raggiungimento degli obiettivi comunitari. L’Italia deve ora massimizzare le opportunità connesse all’efficienza energetica, prima priorità della Strategia Energetica Nazionale, puntando a superare gli obiettivi europei al 2020 e realizzando una filiera industriale di prodotti e servizi per l’efficienza energetica competitiva su un mercato internazionale in via di espansione. Il Rapporto presentato oggi costituisce la base di conoscenza indispensabile per raggiungere tali obiettivi supportando il decisore pubblico nel percorso di attuazione, verifica e messa a punto di nuove politiche».
L.S.