Paesaggio rurale Langhe-Roero e Monferrato candidato Unesco
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Il paesaggio rurale, e più precisamente vitivinicolo, delle Langhe-Roero e Monferrato è stato scelto ieri come unica candidatura italiana alla “Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità” Unesco per il 2014. Il ministro dell’agricoltura sottolinea che è la prima volta in Italia per un paesaggio agricolo. Esulta il presidente di Cia, Giuseppe Politi. [Picture by Piedmont Properties da Wikipedia]
«È la prima volta che il governo italiano candida un paesaggio rurale alla prestigiosa Lista dei beni patrimonio dell’umanità, unici al mondo. La scelta di oggi è un’ulteriore riprova dell’attenzione dell’esecutivo per i temi dell’agricoltura. Mi auguro che la valutazione dell’Unesco possa essere positiva, conferendo così il giusto riconoscimento a un territorio pieno di storia e poesia, che in questa area del Piemonte si fa tutt’uno con la tradizione agricola portata avanti nei secoli dai suoi abitanti».
Così il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, ha commentato la decisione presa ieri dal consiglio direttivo della Commissione nazionale Unesco che, con il voto unanime di tutti i suoi componenti, ha deliberato l’invio a Parigi, sede dell’organizzazione internazionale, del dossier di candidatura del “paesaggio vitivinicolo delle Langhe-Roero e Monferrato”. Si tratta dell’unica candidatura italiana alla “Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità” Unesco per il 2014.
«Il lavoro da fare – ha spiegato il ministro – è ancora tanto. L’iscrizione nella lista avverrà solo dopo il giudizio degli organi valutatori. Dovremmo convincere infatti i 190 Paesi che aderiscono all’organizzazione internazionale che il paesaggio di Langhe-Roero e Monferrato è unico al mondo e, quindi, deve avere un posto di riguardo tra le eccellenze dell’Unesco». «L’iscrizione di tale sito nella prestigiosa Lista dell’Unesco - ha concluso - riveste un’importanza strategica anche per l’intero settore vitivinicolo italiano».
L’elaborazione del dossier di candidatura è stato affidato a un gruppo di esperti coordinato dal prof. Pier Luigi Petrillo, che ha già curato con successo i dossier relativi alle ‘Dolomiti’ e alla ‘Dieta mediterranea’, oggi patrimonio dell’umanità Unesco.
«È un riconoscimento – ha dichiarato il presidente di Cia Giuseppe Politi - non solo ad un paesaggio rurale inimitabile, ma anche ad un’agricoltura splendida, ricca di tradizioni e di storia. Un’agricoltura condotta dalla mano sapiente di produttori che sempre più si sono impegnati per la qualità e la tipicità di prodotti, come quello vitivinicolo fortemente legato al territorio».