Mosca olearia: niente allarmismi per il momento

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I dati raccolti dall'Istituto Tecnico Agrario Statale “D. Anzilotti” di Pescia parlano chiaro: la presenza di larve di mosca olearia, di prima e seconda generazione, rimane al di sotto della soglia, attestandosi attorno al 5-6%, grazie anche agli effetti di una stagione secca. Il prof. Maurizio Giuntini: «Fare attenzione però al periodo seguente le recenti pioggie».

Su quasi tutti gli otto ettari dell'Istituto Tecnico Agrario di Pescia destinati a oliveto sono stati effettuati trattamenti contro la mosca delle olive con dimetoato o con un macerato a base di ortica. «Per il momento, i dati della settimana fanno ben sperare - sottolinea il prof. Maurizio Giuntini - in quanto la presenza di larve di mosca olearia si attesta al di sotto della media. Molte sono le punture rilevate ma quasi tutte appaiano infeconde. Comunque, per evitare di passare da una presenza del 6% ad una del 10%, margine che potrebbe essere raggiunto, abbiamo effettuato nuovamente il secondo trattamento con dimetoato e macerato di ortica».
La mosca olearia ha attaccato poco perché «la siccità di questi mesi estivi ha lasciato le olive con una buccia molto ispessita, che impedisce, per l'appunto, l'attacco. Si prospetta comunque un periodo in cui si dovrà fare particolarmente attenzione, dato che le recenti piogge potrebbero far ingrossare le olive che, assorbendo acqua, diventerebbero più esposte all'attacco della mosca».
L'importante resta fare affidamento ai dati e non ad allarmismi: settimana prossima aggiorneremo i lettori di Floraviva con i nuovi dati dell'ITAS "D. Anzilotti" per capire se la pioggia ha danneggiato le olive e per vedere davvero se anche l'insetticida biologico ha funzionato.

Anna Lazzerini