Mario Catania: l’agricoltura biologica è in buona salute
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Il giudizio del ministro delle politiche agricole è arrivato dopo le anticipazioni di ieri del Sinab sulle cifre del settore nel 2011. La Toscana, con un aumento dell’8,7% sul 2010, è al 5° posto per numero complessivo di operatori della filiera e al 6° per soli produttori. Con 141.568 ettari l’olivicoltura è il 4° orientamento produttivo.
«Il mercato del biologico in Italia continua a crescere ed è uno tra i settori del nostro agroalimentare che gode di migliore salute; la fiducia dei consumatori verso il biologico infatti continua a premiare la qualità ambientale e le garanzie di questo metodo di produzione. Anche i dati di produzione del biologico italiano danno una fotografia tutto sommato positiva del settore: l'Italia per superfici biologiche e per numero di operatori resta ai primi posti in Europa e nel mondo. Dobbiamo comunque ancora impegnarci molto per strutturare meglio le filiere produttive, in modo da far intercettare al nostro sistema di imprese italiane le opportunità che il mercato offre».
E’ il commento di ieri del ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, alle prime anticipazioni dei dati sulle produzioni biologiche italiane a fine dicembre 2011, fornite dagli uffici del Mipaaf. Dati che, sulla base delle elaborazioni del Sinab (Sistema di informazione nazionale sull’agricoltura biologica), fotografano un settore sostanzialmente stabile nonostante la crisi economica. Con un aumento complessivo del numero di operatori della filiera dell’1,3%, che porta il totale a 48.269 individui, di cui: 37.905 produttori esclusivi; 6.165 preparatori (comprese le aziende che effettuano attività di vendita al dettaglio); 3.906 che effettuano sia attività di produzione che di trasformazione; 63 importatori esclusivi; 230 importatori che effettuano anche attività di produzione o trasformazione. E con una superficie coltivata secondo il metodo biologico che risulta pari a 1.096.889 ettari, di cui circa 800.000 hanno già terminato il periodo di conversione, per una riduzione complessiva di circa l'1,5% rispetto all'anno precedente.
La distribuzione degli operatori sul territorio nazionale vede, come per gli anni passati, la Sicilia al primo posto sia per il totale di operatori della filiera (7.469) che per il totale di produttori esclusivi (6.636), seguita in entrambe le graduatorie rispettivamente dalla Calabria, dalla Puglia e dall’Emilia Romagna, la quale però ha la leadership per il numero di aziende di trasformazione impegnate nel settore bio (816), seguita da Lombardia e Veneto.
La Toscana, grazie a un aumento sull’anno precedente dell’8,7%, è al 5° posto per il numero di operatori complessivi (3.536), poco sotto la l’Emilia Romagna che ne ha 3.602, e al 6° per il numero di produttori biologici esclusivi (2.278), essendo su questo parametro superata dal Lazio che di produttori ne ha 2.461.
In generale, i principali orientamenti produttivi, calcolati in base alla Sau (superficie agricola utilizzata), sono i cereali, il foraggio e i pascoli. Segue, in ordine di importanza, la superficie investita ad olivicoltura, pari a 141.568 ettari.
I dati completi del biologico italiano e tutti i dettagli produttivi elaborati dal Sinab saranno resi noti in occasione della fiera Sana - Salone Internazionale del biologico e del naturale, in programma a Bologna dall'8 settembre.