Macfrut chiude oggi tra scambi internazionali e preoccupazione per embarghi
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Terzo e ultimo giorno della 31° edizione di Macfrut. Ricco anche il programma di Venerdì 26 settembre che alle 9,30 (sala Europa) prende il via con il convegno di Agrinsieme sul tema Oltre i confini. L’ortofrutta italiana in giro per il mondo. Questo incontro arriva in un momento particolarmente critico per l’ortofrutta, dopo la crisi di mercato che ha colpito alcuni comparti della frutta estiva (prima le pesche poi le nettarine), e l’embargo deciso dalla Russia il 7 agosto scorso, che ha danneggiato il settore. L’Europa esporta ogni anno in Russia 12 miliardi di prodotti agroalimentari, di cui il 17% è costituito da ortofrutta fresca.
L’Italia rappresenta, con l'orto-frutta, il 10,50% delle esportazioni totali. “L’embargo sta provocando ingenti danni diretti alle nostre produzioni, soprattutto agli ortofrutticoli, che sono prodotti deperibili, ma anche notevoli danni indiretti derivanti dal fatto che la merce non più collocata sul mercato russo si riversa su quello interno, determinando un eccesso di offerta che deprime le quotazioni”, spiegano da Agrinsieme – E’ necessaria una riflessione sulle potenzialità dell’export ortofrutticolo italiano, sui vincoli e le opportunità presenti nei vari mercati, dagli Stati Uniti alla Cina, dalla Corea del Nord al Brasile. Un’occasione di confronto, che vedrà anche alcune testimonianze imprenditoriali”.
Sempre la mattina (ore 9, sala Verde) si parlerà dei contratti di rete e delle novità su immobili ed energie rinnovabili. Alle 10 (sala Agricoltura) l’attenzione verterà sulla collaborazione con il Brasile e sullo studio delle opportunità per il settore agroindustriale, mentre alle 9,30 (sala Delegazione) sarà ospitato un approfondimento sulla batteriosi del kiwi, tema che sarà ripreso in sala Europa dalle 14,30. Ultimo appuntamento convegnistico di questa 31° edizione è alle 14,30 (sala Verde) sulla fragola con l’aggiornamento sulle ultime varietà che hanno destato interesse.
I padiglioni di Macfrut ospitano nel pomeriggio un’asta benefica. L’evento #Bestack4Ior: imballaggi con il cuore per la ricerca contro i tumori, è organizzato nello stand di Bestack, il consorzio forlivese che si occupa di attività di ricerca e riunisce a livello nazionale i produttori di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta. L’asta di beneficenza a favore dell’Istituto Oncologico Romagnolo si svolge alle ore 16, testimonial dell’evento sarà la campionessa olimpionica Josefa Idem, battitore d’asta d’eccezione, il presidente del CSO Paolo Bruni che proporrà alla migliore offerta originali sedute e arredi di design in cartone ondulato, personalizzati ognuno con un graffito d’autore.
Anche l’ex Ministro De Girolamo si congratula con Scarpellini.
L’ex Ministro all’Agricoltura Nunzia De Girolamo ieri (mercoledì 24) ha telefonato al presidente di Cesena Fiera Domenico Scarpellini. “Saputo del successo di questa edizione con numeri in crescita mi congratulo con lei per l’ottimo lavoro svolto in questi anni – ha detto l’ex ministro – Sono sempre a disposizione per dare una mano al sistema ortofrutticolo: quando dalla vostra fiera, o più in generale dal vostro sistema romagnolo, ci sono idee da portare avanti, sono disponibile a fare la mia parte”.
Consumi di ortofrutta in calo: problema culturale
Le popolazioni più colpite dalla crisi si nutrono peggio. Ma attenzione: non è il costo degli alimenti a determinare ciò, bensì culturale. È la mancanza di una corretta educazione alimentare, infatti, a determinare un cattivo nutrimento soprattutto da parte delle fasce meno abbienti. Tutto questo è emerso nella terza conferenza del Word food research ad innovation forum, verso Expo 2015 Milano.
Nel corso del dibattito è stato evidenziato il preoccupante problema del calo dei consumi di ortofrutta, situazione che determina un deficit nell’assunzione di elementi essenziali nella dieta italiana. La crisi economica non sta solo avendo un forte impatto sulle tasche degli italiani, ma sta minando in primis al suo regime alimentare e di conseguenza anche alla sua salute fisica.
Una conferma in questa direzione arriva dall’Osservatorio Macfrut-GfK sui consumi di ortofrutta che nei primi sei mesi di quest’anno ha registrato una flessione del 2,5% a volume e del 6% a valore per l’intero settore.
Tecnopolo di Cesena – CIRI Agroalimentare.
Trovare un punto di incontro tra richiesta di innovazione delle imprese e mondo della ricerca scientifico-accademica. Ecco il ruolo del Tecnopolo di Cesena – Ciri Agroalimentare, centro interdipartimentale dell’Alma Mater Studorium Università di Bologna, nato per rispondere all’esigenza di una migliore applicazione della ricerca alle necessità dell’impresa, attraverso figure trasversali nel mondo dell’ortofrutta. Nel dibattito a Macfrut è emersa la necessità di un monitoraggio delle esigenze dell’impresa e una maggiore concentrazione delle risorse di ricerca, al momento fortemente polverizzata e con costi elevati.
La Russia vuole tecnologia
“Il Cermac (Consorzio di produttori italiani di macchine, accessori e attrezzature per l’agricoltura, la zootecnia e l’agroindustria), ha riscontrato che i piccoli-medi operatori emiliano-romagnoli di macchine e tecnologie agricole non riescono ad offrire un livello di servizi post vendita (assistenza post vendita e gestione dei pezzi di ricambio) tale da soddisfare i clienti russi. Da qui è nata l’idea di realizzare uno studio di pre-fattibilità per valutare i costi e le risorse necessarie per poter avviare una piattaforma comune di servizi tecnici post-vendita in loco” ha affermato Paolo Montesi, di Unioncamere Emilia Romagna.
Con l’embargo sull’ortofrutta europea, la Russia avrà in futuro una sempre maggiore necessità di adeguare le tecnologie all’agricoltura moderna, come ha conastato di persona Guglielmo Costa dell’Università di Bologna: lo studioso nell’aprile del 2014, ha partecipato ad un seminario tecnico-scientifico nella regione di Krasnodar, dove vengono coltivati circa 35 mila ettari a frutteto (in particolare mele e pere), pari al 20% della superficie nazionale dedicata alla frutticoltura. “Gli agricoltori russi hanno bisogno di aumentare la possibilità di stoccare i loro frutti, nonché di aumentare gli impianti. I maggiori gap esistenti sono legati al packaging ed alla conservazione del prodotto” ha dichiarato Enrico Turoni, Presidente di Cermac.
Filo diretto Italia Brasile.
Una delegazione di 11 operatori della IV gamma brasiliana aderenti all’Istituto brasiliano dell’orticoltura Ibrahort è protagonista in questi giorni di un tour tra alcune aziende emiliano romagnole per apprendere le tecniche di produzione, lavorazione e confezionamento. L’iniziativa, organizzata da Bre Archimede Salerno, agenzia per la Cooperazione Internazionale che da 20 anni opera per la Commissione Europea nella realizzazione di progetti di sviluppo rivolti all’America Latina, è stata coronata al Macfrut da un seminario intitolato “Internazionalizzazione ed innovazione tecnologica nella filiera orticola tra Italia e Brasile”. La IV Gamma è un settore dagli enormi margini di sviluppo, in Brasile: solo il 3% dei consumatori, infatti, acquista prodotti pronti al consumo.
Redazione Floraviva