Un mercato dei fiori di Sanremo in salute alla vetrina europea di Florint

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Alla Europa Cup dei fioristi a Genova l’amministratore delegato del Mercato dei fiori di Sanremo ha comunicato l’ottimo andamento dell’attività, con fatturato salito a 10 milioni nel 2015 (il doppio dal 2013). L’assessore alla floricoltura di Sanremo soddisfatta per la presentazione a qualificati fioristi stranieri di prodotti delle oltre 2500 aziende della provincia d’Imperia, fra cui i celebri ranuncoli.

«Siamo qua perché ci hanno coinvolto, giustamente, vista la vicinanza e l’importanza che i fiori hanno per la nostra provincia. Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa di Florint. E siamo rimasti particolarmente colpiti per la prima prova del concorso di composizione floreale, ispirata alla nostra sfilata dei carri fioriti tradizionale (e caratterizzata dall’uso di Fiat Cinquecento, ndr), che è una manifestazione turistica molto importante per Sanremo e, anche se si svolge in due giorni, porta più di 50 mila persone».
Lo ha affermato Anna Maria Asseretto, assessore ad attività produttive e floricoltura del Comune di Sanremo, parlando con Floraviva a conclusione della conferenza stampa di ieri l’altro ai Magazzini del Cotone dell’antico porto di Genova, nell’ultima giornata della Europa Cup 2016 dei designer floreali, organizzata da Florint, (l’associazione internazionale dei fioristi). «La cosa per noi importante – ha proseguito - è che abbiam presentato qua anche varietà di nicchia, perché è chiaro che se andiamo a parlare di coltivazione di grandi numeri in questo momento Sanremo ha in particolare due o tre specie: ranuncolo, anemone e tutto quello che è il comparto delle foglie verdi». Occasione importante perché nella provincia di Imperia «abbiamo oltre 2500 aziende di floricoltura» e qui erano presenti affermati fioristi e opinion leader del floral design internazionale sempre a caccia di fiori e piante interessanti da utilizzare per le loro creazioni. «E’ chiaro che il ranuncolo – ha detto però l’assessore Asseretto - la fa sempre da padrone, anche perché le varietà che abbiamo sono straordinarie, sia come gamma colori che come forme, e vanno tantissimo sia i cloni che i pon-pon».
Floraviva ha sentito anche l’amministratore delegato del Mercato dei fiori di Sanremo, Mauro Albanese, che ha commentato: «partecipare a manifestazioni come questa è per noi importante. Non abbiamo ritorni immediati o diretti, naturalmente. Però sono eventi ai quali istituzionalmente abbiamo il dovere di partecipare. Poi questo è un evento particolarmente importante e coinvolge il mondo della floricoltura internazionale. Quindi siamo obbligati moralmente, ma lo facciamo anche molto molto volentieri. Partecipiamo normalmente ad eventi anche in Olanda, in Germania».
E in che condizioni di salute si è presentato il Mercato dei fiori di Sanremo all’appuntamento internazionale del design floreale europeo? «Come partecipata del Comune di Sanremo, siamo subentrati alla cooperativa che lo gestiva prima (con qualche difficoltà) nel febbraio 2013 e in due anni abbiamo raddoppiato il fatturato». Quant’è adesso? «Intorno ai 10 milioni di euro a fine 2015 – risponde Albanese – e i primi tre mesi di quest’anno sono molto confortanti perché ci danno in ulteriore incremento rispetto al risultato dell’anno scorso, che già era stato eccezionale». Gli iscritti, ci ha spiegato l’amministratore delegato, sono circa 250 produttori di fiori («tutti di fiori recisi e foglie» come ha precisato l’assessore Asseretto) e 150 commercianti che «con frequenza più o meno elevata vengono al mercato».
«Le quote annuali degli iscritti – ha aggiunto Albanese - variano a seconda della tipologia del frequentatore. Il commerciante paga intorno a 400 euro annuali. Il produttore intorno a 130 euro. Il produttore pensionato 35 euro. Un tempo le quote di iscrizione erano più alte. Noi le abbiamo modulate, abbiamo abbassato il costo della tessera e abbiamo introdotto il biglietto a ingresso. Proprio per fare in modo che chi più utilizza il mercato più paga. Ma da quest’anno due giorni alla settimana si entra gratuitamente». Esistono sconti per i giovani come da altre parti? «No, perché – ci risponde - sono moltissimi qui da noi i giovani. Si è abbassata notevolmente l’età media. Gli amici del Distretto lo potranno confermare: i giovani che oggi si occupano della floricoltura sono in considerevole aumento».
Con questa organizzazione il bilancio della partecipata, ci spiega l’ad Albanese, «va molto bene […] e produce utili che hanno sorpreso l’amministrazione». E che, integra l’assessore Asseretto, «sono reinvestiti tutti nella floricoltura». «La convenzione – conferma Albanese – prevede che gli utili debbano essere reinvestiti nel mercato dei fiori e nella floricoltura a vario titolo: infrastrutture e promozione del prodotto». Si ricorda, infine, che il sistema di compravendita prevalente è l’asta: «è l’asta il perno – dice l’amministratore delegato -, ormai si sta abbandonando il mercato all’araba e il nostro sta diventando sempre di più un mercato che ruota intorno all’asta. Ma c’è ancora pure il sistema all’araba, per quanto residuale. L’asta e il deposito (dove tenere i fiori che noi poi vendiamo per conto loro) sono invece l’asset importante del mercato». Il rapporto fra i due sistemi di contrattazione, ha precisato, è 75% l’asta, 25% l’araba.

Lorenzo Sandiford