Giurlani positivo sul Mefit: c'è un gruppo di lavoro e in marzo si decide
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Il sindaco di Pescia, intervistato da Floraviva oggi all'Istituto agrario Anzilotti, ha detto che entro una decina di giorni il gruppo di lavoro sul Mercato dei fiori della Toscana, costituito ieri fra tecnici della Regione e del Comune, vertici del Mefit e associazioni agricole, deciderà sul piano A da tre milioni di euro caldeggiato dagli operatori della filiera floricola (con l’opposizione della cooperativa Flora Toscana).
«È positivo il fatto che dopo questi mesi di confronto si sia arrivati per la prima volta a stabilire un percorso e una data certa con la Regione. E io sono ottimista perché mi è sembrato di capire che la Regione Toscana non voglia lasciare sola la floricoltura e non voglia lasciare solo il Comune di Pescia. Ieri c'erano le associazioni di categoria, sia di livello regionale che locale, e sono state d'accordo: hanno condiviso questo percorso».
Si è conclusa così, con queste parole positive, la breve intervista al sindaco Oreste Giurlani, sentito da Floraviva a margine del convegno sull’“Agricoltura in Toscana” di stamani all’Istituto tecnico agrario Dionisio Anzilotti di Pescia, dopo che ieri si era svolto un incontro presso la Regione Toscana sulla questione Mercato dei fiori della Toscana – città di Pescia (Mefit), a cui avevano partecipato il sindaco Giurlani, i vertici del Mefit e diversi esponenti delle associazioni di categoria agricole di livello regionale e locale, a confronto con alcuni dirigenti regionali. Eppure, a quanto risulta a Floraviva, l’incontro non si era aperto nel migliore dei modi, con i dirigenti della Regione arroccati su posizioni assai distanti dalle richieste degli esponenti della floricoltura e del Mefit coordinati dal sindaco Giurlani, che puntavano sul cosiddetto piano A, che comporta l’esborso da parte della Regione di 3 milioni di euro in tre anni per rimettere a posto la struttura. Ma nel corso dell’incontro le parti si sono avvicinate.
«È stato un incontro in parte interlocutorio – ci ha spiegato stamani Giurlani - e in parte è servito finalmente per tracciare una strada. Il Comune di Pescia aveva presentato due opzioni, in particolare una, che è quella di chiedere alla Regione un intervento con risorse nei prossimi tre anni per poterlo rendere sicuro e metterlo completamente a norma per la parte mercatale di servizio pubblico. Poi aveva presentato anche un'ipotesi B, che era quella nel caso si verificasse una situazione di emergenza, per poter comunque continuare il mercato, perché il Comune ha la responsabilità di continuare il servizio pubblico».
«Devo dire che ieri per la prima volta – ha continuato Giurlani - è stato deciso di fare un gruppo di lavoro, composto dai tecnici della Regione e i tecnici del Comune di Pescia, che dovranno nel giro di pochi giorni, massimo dieci, stabilire un percorso che veda l'assegnazione in concessione al Comune dell'immobile in maniera pluriennale, che veda l'intervento della Regione, l'intervento del Comune e la eventuale compartecipazione di coloro che lo usano, proprio per vedere di arrivare, da qui a tre anni, ad avere questa struttura messa a norma su un progetto. Perché è importante rilanciare la floricoltura, è importante che questo mercato venga valorizzato e sviluppato, e non ci possiamo permettere di avere dei contraccolpi su una economia che per Pescia è fondamentale, ma anche per il distretto. È una piccola Piombino, è una fabbrica che va mantenuta, va sviluppata e su questo stiamo lavorando».
Quando si parla di concessione dell'immobile a cosa ci si riferisce esattamente, visto che il Comune ha fatto sapere di rinunciare alla proprietà dell’immobile ex Comicent?
«Io ho scritto una lettera (alla Regione, ndr) ai primi di gennaio – ha risposto Giurlani - in cui dicevo che il Comune di Pescia non è in grado di prendere nel proprio patrimonio, come prevedeva una legge, il mercato dei fiori. Non lo possiamo prendere perché non abbiamo i soldi per rimetterlo a posto. Non lo possiamo prendere perché, anche alla luce delle osservazioni della Corte dei conti, vista la situazione di Pescia di un bilancio che si sta risanando piano piano e visto che abbiamo fatto un piano di alienazione di 5 milioni per vendere le cose che non servono, non possiamo certamente accollarci una struttura di quel genere, non a norma, in quella situazione lì. Quindi ho chiesto alla Regione che venga reinserita nel patrimonio regionale e noi siamo disposti a prenderla in concessione (fra virgolette "in affitto") pluriennale e quindi a poterla usare per farci il mercato. A questo punto il Comune di Pescia potrebbe intervenire anch’esso con proprie risorse...»
Cosa hanno risposto i dirigenti regionali?
«Hanno risposto di sì, hanno detto che questo gruppo di lavoro dovrà verificare le scelte fatte e se ci sono i soldi a disposizione. Diciamo che la novità di ieri è che per la prima volta è stato deciso di fare un gruppo tecnico fra Comune di Pescia e Regione che abbia i giorni contati. Entro dieci giorni sapremo se si farà il piano A o il piano B. E dobbiamo saperlo perché poi a fine giugno terminerà la disponibilità della struttura al Comune e non si può certo permettere che il sistema floricolo pesciatino continui a vivere nella precarietà, senza sapere se il mercato c'è o non c'è. Il Comune di Pescia deve comunque garantire il servizio di mercato. E poi devo aggiungere, come ulteriore elemento di novità, la presenza del Mefit con l'amministratore Grassotti e il direttore Salvadorini, che ci daranno un supporto all’interno del gruppo tecnico».
L.S.