Tomasi soddisfatto per la visita del ministro dell’agricoltura ai vivaisti pistoiesi
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Intervista ad Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, dopo l’incontro del 2 dicembre fra i vivaisti del Distretto pistoiese e il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida insieme al sottosegretario con delega al florovivaismo Patrizio La Pietra. Tomasi: «contento della presenza del ministro, solo le visite nei vivai e l’interlocuzione diretta fanno capire davvero che cosa contraddistingue il vivaismo». Per il sindaco di Pistoia «è bene che ci siano risorse per accompagnare le aziende vivaistiche, che non hanno mai chiesto sussidi a pioggia, sul fronte dello sviluppo tecnologico».
Fra i presenti all’incontro organizzato sabato 2 dicembre dal Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia e le associazioni agricole pistoiesi con il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, accompagnato dal sottosegretario con delega al florovivaismo Patrizio La Pietra (vedi), c’era anche il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi.
Floraviva gli ha posto alcune domande, subito dopo l’incontro, per sentire le sue valutazioni sulla visita del ministro Lollobrigida nella capitale del vivaismo e sul significato dell’investitura del pistoiese La Pietra a referente nazionale del comparto vivaistico.
Quali sono, sindaco, gli aspetti più interessanti di questo incontro col ministro dell’agricoltura?
«A me interessa che entri bene nella mente, sulle scrivanie, nei pensieri della politica e del ministro in particolare, ma anche del Gruppo Ecr che è venuto qua (sono parlamentari europei) e anche degli altri, che cosa è il vivaismo e le sue differenze dall’agricoltura tradizionale: la sua filiera, la sua logistica e il suo modo di lavorare. Solo la presenza sul territorio e le visite nei vivai e l’interlocuzione diretta con le associazioni florovivaistiche fanno capire che cosa è realmente il vivaismo. Quindi sono contento che siano venuti sul nostro territorio. Sono iniziative che vanno moltiplicate, con tutte le altre forze politiche del Parlamento europeo dalla sinistra alla destra e con gli organismi del Ministero».
Lollobrigida ha sollecitato le imprese a farsi avanti e segnalare al Ministero le problematiche che si presentano nell’attività, ad esempio quelle doganali nell’esportazione di piante in certi paesi: una volontà di dialogo col mondo imprenditoriale?
«Sì e so che è già intervenuto direttamente su alcuni problemi doganali delle nostre aziende e penso che li abbia risolti. Ha detto anche che l’interlocuzione deve essere costante, cioè il mondo cambia rapidamente, le cose cambiano rapidamente e nell’arco di pochi mesi abbiamo visto le guerre, abbiamo visto le siccità ecc. Quindi ci deve essere una politica che ascolta costantemente, che modifica le norme in modo rapido. Quindi non più con tempi di reazione decennali. C’è veramente bisogno di un rapporto costante bilaterale».
Il ministro ha fatto un esplicito riferimento al fatto che il sottosegretario La Pietra ha la delega su questo settore e rappresenta quindi il punto di riferimento per il florovivaismo. Un sottosegretario espressione di questo territorio può essere d’aiuto e in che modo? Tra l’altro è La Pietra che sta portando avanti la nuova legge quadro di settore.
«Assolutamente, perché abita qui. Ma aggiungo un’altra cosa, che secondo me ha fatto la differenza per ottenere questo ruolo. Quando era all’opposizione ed entrò in Parlamento con il 4% Patrizio si è sempre dedicato a questo mondo, ma nemmeno lontanamente immaginavamo di poter vincere e governare il Paese. Però Patrizio ha scelto di specializzarsi e seguire il mondo dell’agricoltura e da semplice senatore di opposizione di un gruppo del 4/5%. Quindi penso che sia stata premiata la sua specializzazione e dedizione e penso che ci metta la testa e ci lavori. Poi alcune cose riescono, altre meno, l’importante è la presenza e il lavoro».
Comunque per le questioni tecniche e di dettaglio è con lui che devono interloquire i vivaisti?
«Sì, abbiamo un sottosegretario che viene da un territorio che ha una vocazione agricola e vivaistica. Non credo sia avvenuto molte volte nella storia, nel senso che a volte i sottosegretari vengono scelti semplicemente per appartenenza politica: è stato così ma abbiamo la fortuna che viene da un territorio che sa che cosa è l’agricoltura e il vivaismo. Questo è importante, quindi chiamatelo, rompetegli le scatole e penso che avrà un orecchio attento».
E lei come sindaco di Pistoia, sede del Distretto vivaistico ornamentale leader in Europa, ha qualche suggerimento da dare in materia di sostegno alle aziende vivaistiche?
«All’incontro sono state dette alcune cose importanti. La prima è che il mondo del vivaismo non ha mai chiesto sussidi a pioggia senza impegni produttivi. Loro chiedono di accompagnare lo sviluppo delle aziende sul fronte tecnologico e della ricerca per continuare a stare sul mercato, come hanno sempre fatto lottando con le unghie e con i denti. Quindi è bene che ci siano delle risorse dedicate al vivaismo. Secondo, e ci tengo molto, ci sono delle fasi precompetitive nelle quali il vivaismo deve fare rete. Il laboratorio fitosanitario per controllare lo stato di salute delle piante prima di immetterle sui mercati e non avere rotture di scatole o blocchi all’ingresso in certi paesi è un momento precompetitivo, per il quale tutti quanti si devono mettere insieme. Cioè nella fase precompetitiva ci sono delle cose che fanno bene a tutto il sistema: vanno fatte tutti insieme e vanno aiutate. Poi sul mercato chi è più bravo aprirà sbocchi di mercato e chi fa la piante migliori ne venderà di più. Ma noi a Pistoia le facciamo tutti bene fortunatamente [sorridendo, ndr]. Questa è la competizione giusta, legittima, che fa anche crescere le aziende. Ma nella fase precompetitiva vanno aiutate tutte insieme».
Lorenzo Sandiford