Akiko Kovacs floraison

La sua arte è raffinata, naturale e romantica. Le composizioni floreali di Akiko Kovacs nascono da tradizione, contaminazione culturale e spirito di osservazione.


Akiko Kovacs, titolare del laboratorio di design floreale Floraison da quasi dieci anni, ha iniziato a comprendere il linguaggio dei fiori quando viveva nel suo paese natale, il Giappone. Da sempre affascinata dalla cultura francese, si è trasferita a Parigi, dove si lascia ispirare dall’architettura e dalla storia.



"La Francia ci regala luoghi così belli: dai castelli storici agli incredibili giardini, con paesaggi peculiari per ogni regione. Che sia Parigi, la Valle della Loira o l'incantevole Provenza, ogni luogo ha fascino e carattere e l’unione tra natura e architettura non ha eguali".
Per quanto riguarda il Giappone, rimane nella sua essenza, questa sensibilità e nella cura per ogni dettaglio che definisce il suo stile.
Akiko cerca di realizzare disegni idealmente imperfetti, creando composizioni insolite e delicate: la natura si riflette in essa nella sua bellezza eterea e raffinata. È l’abbraccio ideale tra queste due culture, che conferisce all'opera questo significato, unendo bellezza ed equilibrio.
"Nella cultura giapponese vediamo la bellezza nell'imperfezione e nelle irregolarità; diamo valore alle stagioni, apprezziamo i ritmi della natura e la bellezza dell'effimero”, continua Akiko Kovacs “Questa filosofia giapponese influenza le mie creazioni. I fiori hanno un significato molto speciale: i loro petali sottili, i loro profumi delicati esercitano su di noi uno strano potere. Nelle forme complesse e profumate dei fiori troviamo tutta la ricchezza dei colori e l'infinita varietà della natura”.



“Durante il suo sermone sul fiore, il Buddha brandisce un fiore; un discepolo illuminato rispose con un sorriso. Questo discepolo aveva letto nello splendido oggetto la bellezza effimera, la gioia di un momento. I fiori non sono solo belli, sono anche simbolici, dai bouquet destinati a celebrare eventi lieti a quelli offerti in circostanze tristi. Steli e petali ci confortano, ci invitano a riflettere sul nostro posto nell'universo e su come la delicatezza trasuda il proprio potere: Le violette in montagna hanno rotto le rocce, scrive Tennessee Williams in Camino Real".
L'innegabile forza della natura mescolata alla fragile bellezza dei fiori esercita una forma di magnetismo che, Akiko Kovacs, coglie in maniera istintiva. Porta la natura tra le nostre mura domestiche e riempie di vita i nostri spazi.



"Un'arte raffinata, naturale e romantica",
è così che Akiko descrive l'estetica delle sue composizioni floreali, che vanno da combinazioni tradizionali, o variazioni intorno allo stesso fiore, a spruzzi di fiori freschi, mazzi di fiori recisi e altre drammatiche creazioni di ensemble rampicanti.
Quando Akiko parte per un viaggio, una delle cose più piacevoli è scoprire, “nei mercati rionali o lungo la strada”, nuovi fiori e altre fonti d’ispirazione.
Akiko, trae ispirazione dai "dipinti francesi, dal balletto classico, dall’architettura e della moda", elementi formali che si riflettono nell'equilibrio e nell'eleganza dei suoi fiori.
Akiko ci racconta di come ha realizzato allestimenti floreali per un matrimonio in un castello francese, a Chantilly “una sfida tecnica, data la quantità di elementi, ma che ha avuto il suo effetto” — e quest’ autunno ha decorato la scalinata della famosa Opéra Garnier; una squadra di nove fioristi ha lavorato giorno e notte per portare a compimento la visione meticolosamente realizzata e abbagliante immaginata da Akiko.

Stars Florist è una rubrica curata da AnneClaire Budin