Il florovivaismo in Italia: l'attenzione di Intesa Sanpaolo

La Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo grazie al monitoraggio attivato sulle filiere e sui distretti del Paese evidenzia come nel 2020 il valore della produzione florovivaistica italiana si sia assestato a 2,65 miliardi di euro (pari al 4,8% della produzione agricola totale), di cui 1,23 per la sola produzione di fiori e piante da vaso. L’Italia è il quinto paese europeo per valore della produzione con una quota del 13,25% dopo Olanda (29%), Germania (17%), Spagna (14%) e Francia (13%).
Il florovivaismo è stato tra i settori più colpiti dalla pandemia ma è anche una filiera che ha dimostrato grandi capacità di ripresa con importanti segnali di recupero sul fronte dell’export, dove è riuscita a mantenere i livelli record dell’anno precedente. L’Italia conferma il ruolo di esportatore netto del prodotto orto-florovivaistico: nel 2020 i valori di export hanno raggiunto i 903 milioni di euro (invariati rispetto al 2019). Il saldo positivo della bilancia commerciale è stato di 423 milioni di euro, di cui 310 milioni è riferibile alle piante da esterno che costituiscono il prodotto più esportato del comparto (43%).
Sono circa 24.000 le aziende produttrici di piante ornamentali censite dall’ISTAT, concentrate soprattutto in 4 regioni: Liguria, che ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria; Toscana e Lombardia, dove sono presenti le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali; Campania, dove le aziende sono specializzate soprattutto nella coltivazione di fiori in coltura protetta.
Sempre la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo monitora due distretti in due territori particolarmente vocati alla produzione di fiori e piante. Il Florovivaismo di Pistoia ha avuto un’evoluzione positiva delle esportazioni anche nell’anno della pandemia, con valori che sono arrivati a sfiorare i 290 milioni di euro nel 2020 e una crescita che non si arresta neanche nei primi nove mesi del 2021: quasi 303 milioni di euro nel periodo gennaio-settembre 2021, quasi il 40% in più rispetto al pre-pandemia. Il Florovivaistico del ponente ligure, con 143 milioni di export nel 2020, ha chiuso in lieve contrazione rispetto al 2019 ma ha dato ampi segnali di recupero nei primi nove mesi del 2021, arrivando a superare i 140 milioni di euro (+13,5% tendenziale).
La Direzione Agribusiness, di cui Massimiliano Cattozzi è il nuovo responsabile dallo scorso gennaio, è il centro di eccellenza del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicato all’agricoltura, che punta a cogliere le enormi potenzialità di uno dei settori produttivi più importanti del Paese valorizzandone ulteriormente il legame con i territori. Può contare su 1.000 professionisti e 250 punti operativi a servizio di circa 80 mila clienti, accompagnando gli operatori delle filiere agroalimentari, florovivaistiche e zootecniche nel loro sviluppo con un’attenzione particolare agli investimenti nella sostenibilità e nella circular economy oltre che nella transizione digitale, in coerenza con le indicazioni del PNRR. Obiettivi che Intesa Sanpaolo ha inserito anche tra quelli prioritari del recente Piano d’Impresa 2022-2025 consapevole che le sfide dei prossimi anni riguardano proprio i criteri ESG e l’innovazione.

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