Flormart 2024: un’edizione tra innovazione e sfide per il floro-vivaismo

Flormart 2024: un’edizione tra innovazione e sfide per il floro-vivaismo

Flormart Green Italy 2024 si è conclusa con risultati positivi secondo gli organizzatori, ma ha mostrato segni di ridimensionamento rispetto al passato. Nonostante l’impegno per promuovere sostenibilità e innovazione, l’affluenza e la partecipazione sono state inferiori alle edizioni precedenti. Sentito Alessandro Michelucci, presidente AVI che auspica più visitatori ed espositori, sottolineando la necessità di una maggiore attenzione al mercato interno.

 

L’edizione 2024 di Flormart Green Italy si è chiusa il 27 settembre, e nonostante il tono positivo degli organizzatori, che ne hanno confermato il ruolo centrale nel florovivaismo e nel settore del verde, la fiera ha mostrato segni evidenti di ridimensionamento rispetto agli anni passati. Con soli 125 espositori e un padiglione e mezzo occupato, la partecipazione è stata notevolmente inferiore rispetto alle edizioni precedenti. Ad esempio, nel 2017, gli espositori erano ancora 317 (Leggi l'articolo: Flormart 2017: fra numeri e progetti, speranze e commenti), ma il confronto con il 2012 è impietoso: in quell’anno Flormart contava ben 1000 espositori e 24.000 visitatori, di cui 3.000 stranieri, su una superficie espositiva di 38.000 metri quadrati (Leggi l’articolo: Il bilancio di Flormart 2012 per la floricoltura pesciatina). È importante riconoscere come lo scenario delle fiere e dei mercati sia cambiato radicalmente nel corso degli anni. Durante il convegno sui distretti florovivaistici, organizzato da Renato Ferretti, abbiamo parlato con Alessandro Michelucci, presidente dell'Associazione Vivaisti Italiani (AVI), che ha fornito la sua opinione sull’andamento della fiera. Michelucci ha dichiarato: "Flormart è una fiera storica con caratteristiche decisamente favorevoli: la scelta delle date, una location strategica e una logistica semplice sono punti di forza che dovrebbero attrarre un numero maggiore di espositori e visitatori. In particolare, la fiera ha il potenziale per richiamare maggiormente il mercato interno e coinvolgere più decisori pubblici, che sono cruciali per il futuro del settore."

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Innovazione e sostenibilità al centro

Nonostante i segnali di ridimensionamento, Flormart 2024 ha comunque offerto spunti interessanti, soprattutto sul fronte dell’innovazione e della sostenibilità. Tra i progetti premiati spiccano l’Easy Car di SALMEC SRL, pensato per facilitare la movimentazione nei vivai, e il gazebo di Photinia Red Robin della Società Agricola Romiti Vivai, una soluzione innovativa per l’integrazione del verde nelle aree commerciali. Questi premi testimoniano l’impegno delle aziende nel proporre soluzioni sostenibili e al passo coi tempi. Tuttavia, rispetto al passato, le opportunità di networking e incontro tra professionisti sono state notevolmente ridotte. Molti espositori hanno espresso preoccupazione per la bassa affluenza, sollevando dubbi sulla sostenibilità della loro partecipazione nel 2025. In un contesto in cui competitività e innovazione sono più importanti che mai, il ridimensionamento della fiera genera interrogativi sul suo futuro.

Florovivaismo italiano: una leadership da preservare

Il florovivaismo italiano è da sempre una delle eccellenze del Made in Italy, grazie alla biodiversità e alla qualità produttiva. Eventi come Flormart sono fondamentali per promuovere il settore e per offrire occasioni di confronto tra imprese. Tuttavia, sarà necessario un ripensamento strategico per riportare la fiera all’altezza delle aspettative e del suo ruolo nel panorama internazionale. La prossima edizione di Flormart, fissata per settembre 2025, rappresenta un’opportunità cruciale per rilanciare l’evento. Flormart dovrà lavorare per attrarre più espositori e visitatori, puntando su un format che risponda meglio alle esigenze di un settore in continua evoluzione. Il florovivaismo italiano ha tutte le carte in regola per mantenere la propria leadership mondiale, ma questo richiede eventi fieristici che sappiano stimolare innovazione, creare nuove opportunità di business e consolidare le reti di collaborazione tra professionisti del verde.

 Andrea Vitali