I giardini acquatici – Gli artifici arborei di Junya Ishigami
Questo progetto realizzato nel 2018 da Junya Ishigami che vi presentiamo su Floraviva è un esempio concreto di come portare la natura dalla nostra parte.
Sono stati trapiantati in maniera attenta 318 alberi che, in questa fase, appaiono per quello che sono: creature innocenti nelle mani dell’uomo, serviranno al tentativo di ricreare l’equilibrio naturale attraverso la saggezza umana. Il rapporto tra uomo e natura è spesso artificiale; se si crea un giardino, abbiamo già fatto un artificio perché esso è un foglio bianco su cui l’uomo disegna.
Per creare questo giardino acquatico gli alberi sono stati trapiantati da poco distante. Un luogo molto boscoso tra collina e pianura agricola che è stato trasformato in una zona residenziale con tanto di ristorante, un resort culturale a un’ora di treno da Tokyo, molto ambito dai cittadini più facoltosi come ritiro estivo. Il giardino di Junya Ishigami è accessibile ai visitatori di questa zona ma, soprattutto ha permesso agli alberi di continuare a vivere e avere un impatto positivo sulla vita umana. Il giardino è stato completato nel 2018 considerato un luogo filosofico che riflette l’io interiore di chi lo visita.
Per sradicare gli alberi senza danneggiarli o spezzarli sono state impiegate macchine specializzate molto rare, sono stati spostati quattro alberi al giorno.
Passeggiare e osservare questo luogo significa percepire la fragilità della natura ma è anche evidente che c’è qualcosa di innaturale, si intuisce dal modo in cui sono stati trapiantati gli alberi. C’è una relazione tra le geometrie sinuose delle isole e la centralità degli alberi piantati in esse.
L’aspetto di questo giardino cambia con le stagioni. In autunno il fogliame si accumula sul fondo degli stagni. L’inverno lo rende desolante ma è perfetto per una camminata solitaria, l’aria pungente e il freddo rinvigoriscono i sensi.
Il paesaggista è una rubrica curata da Anne Claire Budin