Accesso al credito: l’agricoltura chiede regole bancarie specifiche

accesso al credito l'agricoltura chiede regole bancarie diverse

Appello del settore primario al Forum sul credito in agricoltura del 23 febbraio a Roma: coi nostri lenti cicli produttivi ci vogliono regole bancarie diverse.

 
«Le regole per l’accesso al credito bancario previste dagli accordi di Basilea penalizzano gli agricoltori e devono essere modificate alla luce della specificità dell’attività agricola». 
Questo, secondo il comunicato di ieri del Consorzio Vino Chianti, «l’appello emerso durante la prima edizione del Forum sul credito in Agricoltura “Gli accordi di Basilea: l’urgenza di cambiare” promosso e organizzato dal Consorzio Vino Chianti in collaborazione con Alleanza delle Cooperative Italiane Agroalimentare, Cia, Coldiretti e Confagricoltura». L’evento, svoltosi a Roma nella Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati e moderato da Gianluca Semprini di Rai news 24, è servito a fare il punto sull’applicazione degli accordi di Basilea con numerosi esponenti del mondo politico e del settore agricolo. 
Con gli accordi di Basilea, si legge nella nota, «le aziende agricole possono accedere al credito bancario secondo le stesse regole che valgono per tutti gli altri settori. Questo però le penalizza notevolmente perché la loro attività, per sua natura, è molto diversa da tutte le altre». «Il sistema agricolo – continua il comunicato - deve sottostare ai ritmi della natura, quindi i cicli produttivi e di vendita sono molto più lenti di qualsiasi altra attività: oggi, con gli attuali accordi di Basilea, gli agricoltori sono penalizzati quando vanno a chiedere credito alle banche». 
«Oltre che per l’agricoltore – viene argomentato - questa situazione è lesiva anche del sistema creditizio». Infatti, se ad esempio «una banca mi presta 10mila euro per fare un vigneto chiedendo il rimborso dopo tre anni – dicono gli organizzatori -, io agricoltore sono in difficoltà perché la mia prima bottiglia di vino prodotta da quel vigneto la venderò tra almeno cinque anni. E questa situazione va a penalizzare non solo l’agricoltore che non sa come rimborsare il credito, ma anche il sistema bancario che non avrà indietro i soldi nei tempi richiesti. I nostri cicli produttivi sono molto lunghi e quindi le regole, che dobbiamo e vogliamo rispettare, devono essere adeguate a questo contesto». 
La possibilità di avere accesso al credito, viene osservato, è ora più che mai cruciale per le aziende vitivinicole. Nel post pandemia, con il rialzo dell’inflazione e l’aumento del costo delle materie prime «è fondamentale avere regole chiare ed appropriate per accedere ai fondi e centrare la ripresa economica». Per questo motivo, durante il Forum è stato chiesto «che l’agricoltura abbia un sistema di regole bancarie completamente diverso dagli altri settori: non perché voglia essere privilegiata, ma perché il ciclo di vita delle piante è diverso da qualsiasi altra produzione». «O cambiamo le regole per gli agricoltori - è la conclusione dei promotori - o teniamo il settore al di fuori degli accordi di Basilea. Ma una soluzione al problema è necessaria e non rinviabile».
 
Redazione