Registro telematico oli, Unaprol vuole le norme spagnole sui trasporti
Unaprol apprezza l’adozione da parte della Spagna del registro telematico sul modello italiano per tracciare gli oli e constata che le norme spagnole sulla comunicazione dei tipi di oli in movimento sono anzi più stringenti (24 ore invece che 5 giorni). Si chiede al sottosegretario Battistoni di estenderle anche da noi. Richiesto pure che l’obbligo di registro telematico sia «reso cogente» anche dal COI (Consiglio oleicolo internazionale).
«Svolta storica nella valorizzazione della qualità dell’olio extravergine d’oliva e nella tutela dei consumatori di tutto il mondo contro le frodi e le contraffazioni. Dal 1º ottobre, infatti, il primo Paese produttore del mondo, la Spagna, come succede in Italia da tanti anni, adotterà il registro telematico per tracciare gli oli vietando le miscele di oli d’oliva di diversa categoria merceologica o con altri oli».
Lo ha reso noto a fine settembre Unaprol - Consorzio Olivicolo Italiano, associazione del settore olivicolo che rappresenta gli interessi di 160 mila imprese associate in Italia con 258 mila ettari in produzione e 10 mila aziende in tracciabilità, osservando che «a differenza di quanto accade nel nostro Paese, addirittura, sono ancora più stringenti le norme spagnole in materia di trasporti, con la comunicazione della tipologia di olio in movimento che dovrà avvenire entro 24 ore (in Italia il limite di questa comunicazione è di 5 giorni)».
Per questo motivo Unaprol ha scritto al sottosegretario Francesco Battistoni chiedendo di estendere queste regole sui trasporti anche al nostro Paese.
«È una rivoluzione importante che mette in fuorigioco gli operatori disonesti che si muovono su scala mondiale – ha dichiarato il presidente di Unaprol, David Granieri -. Trasparenza e tracciabilità sono fondamentali per garantire i produttori e i consumatori».
«Ora è il momento di andare oltre, di estendere norme e prescrizioni che salvaguardino la sicurezza, la qualità e l’immagine dell’olio a livello europeo ed internazionale – ha aggiunto Granieri -. Pensiamo in particolare all’obbligo del registro telematico, introdotto e perfezionato dall’Italia ed ora adottato dalla Spagna: è assolutamente necessario che venga reso cogente quanto prima anche dalla norme europee e da quelle mondiali del COI (Consiglio Oleicolo Internazionale, ndr)».
«In un mercato globale non possiamo tollerare infatti che esistano livelli di controllo difformi, che finiscono per penalizzare paradossalmente i Paesi più virtuosi – ha concluso il presidente di Unaprol -. Stesso approccio dovrebbe valere per le norme che riguardano più da vicino la percezione del consumatore, come l’obbligo del tappo antirabbocco o il divieto di ripasso che tutelano e salvaguardano sia chi consuma, sia chi produce».
Redazione