Coldiretti Toscana: basta frodi e più chiarezza sull’olio!
Il presidente regionale Tulio Marcelli ha avviato una mobilitazione che mira all'approvazione rapida della «legge salva olio made in Italy» già presentata da Coldiretti. Presenti l’assessore Gianni Salvadori, che ha dato il sostegno della Regione alla legge, e il presidente del Consorzio dell’Olio toscano Igp Fabrizio Filippi.
Una singolare “vetrina degli inganni” composta da bottiglie presenti sugli scaffali dei negozi e dei supermercati. Con questa esplicita messinscena Coldiretti Toscana ha rilanciato ieri la mobilitazione in difesa dell’olio extravergine d’oliva italiano, messo a dura prova da truffe e frodi, ma anche da etichette che restano poco chiare e trasparenti.
«Le frodi sono in continua crescita. Come dimostra il recente maxi sequestro, messo a segno dalla guardia di finanza nel Senese: 80 mila quintali di condimento, il triplo del’Igp che viene prodotto in Toscana ogni anno, che, se fossero approdati sul mercato avrebbero causato un danno di 50 milioni di euro ai nostri ovicoltori», ha spiegato il presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli, dando il massimo sostegno alle forze dell’ordine e alla magistratura. «Per difenderci dall’agropirateria - ha aggiunto - abbiamo sollecitato l’intensificazione dei controlli su tutta la filiera. Dal canto nostro organizzeremo presidi nelle aree simbolo della truffa e inviteremo i consumatori a disertare l’acquisto di prodotti commercializzati da soggetti indagati».
Ma non sono solo le contraffazioni e gli illeciti a preoccupare Coldiretti. «Abbiamo bisogno di etichette trasparenti e chiare che rendono immediatamente riconoscibile il prodotto italiano e toscano», ha puntualizzato Marcelli, mostrando le numerose “trappole” presenti sulle bottiglie di extravergine. «Bisogna arrivare al più presto all’approvazione della legge salva-olio made in Italy, presentata a marzo e ancora in discussione al Senato. Per questo eserciteremo un’azione di pressing su parlamentari e senatori toscani, ai quali chiederemo di adoperarsi per accelerare l’adozione della norma che prevede, tra le altre cose, la dichiarazione evidente dell’origine in etichetta, il divieto di utilizzo di marchi capaci di evocare radici territoriali inesistenti, la possibilità di verificare il prodotto anche con analisi sensoriali e non solo chimiche».
Opinioni e impegni condivisi dall’assessore regionale Gianni Salvadori, presente al bruschetta-party salva olio italiano di Coldiretti: «Le forze dell’ordine – ha detto – hanno fatto un lavoro eccezionale per stroncare le frodi che stanno mettendo in difficoltà la Toscana. La Regione sta facendo la sua parte, per evidenziare la differenza tra olio prodotto e olio solo imbottigliato in Toscana; per promuovere l’ampliamento delle denominazioni di origine che sono un importante parafulmine contro le contraffazioni; per valorizzare l’extravergine fatto con olive toscane sul piano organolettico e per le sue caratteristiche nutraceutiche. Per questo la giunta regionale non può che sostenere il progetto di legge voluto da Coldiretti», ha concluso l’assessore, comunicando l’ormai imminente adozione di un piano regionale ad hoc per sostenere e difendere il prodotto made in Tuscany.
Pro legge salva olio italiano anche il presidente del Consorzio dell’Olio Toscano Igp, Fabrizio Filippi: «Perché le frodi si concentrano in Toscana? Semplice: perché è un territorio di grande valore nell’immaginario collettivo. Non è un caso se una multinazionale spagnola ha speso capitali consistenti per acquistare aziende storiche che imbottigliano in Toscana. Lavorare per allargare il prodotto certificato (che oggi tra Igp e Dop rappresenta il 22/23 per cento della produzione regionale) è sicuramente uno strumento importante per sostenere l’olivicoltura e tutelare il consumatore. Altrettanto importante sarà arrivare rapidamente all’approvazione della proposta di legge sostenuta da Coldiretti. Nel frattempo un invito ai consumatori: quando acquistate l’olio, non lasciatevi guidare dal prezzo, ma leggete attentamente l’etichetta».