Strategia comune europea per il rilancio dell’olio d’oliva

Come ha riferito nei giorni scorsi il Ministro per le politiche agricole e alimentari Catania, in un recente incontro presieduto dal Commissario europeo per l’agricoltura Ciolos con i ministri dei maggiori Paesi produttori si è concordata una linea d’azione che mette al primo posto etichette e controlli della qualità.

«Voglio esprimere tutta la mia soddisfazione per l’esito di quest’incontro che ha consentito di stabilire una strategia comune per tutto il comparto oleicolo dopo una crisi di mercato che dura da troppo tempo. Devo soprattutto rilevare che alcune di quelle che da sempre sono battaglie portate avanti dal nostro Paese, come l’etichettatura di origine, i parametri di qualità e i rafforzamenti dei controlli, sono ora condivise e sostenute dalla Commissione. Particolare rilevanza credo che abbiano anche la possibilità di usufruire dei programmi di sviluppo rurale e degli incentivi all’aggregazione dell’offerta».
Lo ha detto lunedì scorso il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, dopo aver partecipato a un incontro, presieduto dal Commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Dacian Ciolos, insieme agli altri Ministri dei Paesi produttori, nel quale è stato concordato un piano d’azione per il settore dell’olio d’oliva dell’Unione europea. Nel corso della riunionealla quale hanno partecipato, oltre all’Italia, il Portogallo, la Spagna, la Slovenia, la Francia, la Romania, la Grecia e Ciproè stata esaminata la difficile situazione di mercato che in questi mesi ha colpito il settore, non solo in Italia, ed è stato trovato un accordo su una strategia complessiva che consenta al comparto di fare un salto di qualità.
Fra i principali punti del piano, qualità e controlli. L’azione prevede infatti il rafforzamento del sistema dei controlli e delle sanzioni. Sul versante della qualità il documento si muove nella direzione sempre auspicata dall’Italia, cioè quella per un miglioramento dei parametri obbligatori di qualità ai fini della commercializzazione e dell’autenticità degli oli di oliva vergini. In particolare, si intende accelerare sui dossier relativi ai parametri analitici (stigmastadieni, alchil esteri, determinazione di digliceridi e trigliceridi) che servono a garantire l’autenticità e la genuinità del prodotto e che evidenziano eventuali manipolazioni e contraffazioni negli oli di oliva vergini.
È stata inoltre sottolineata l’importanza dell’etichettatura, per la quale si chiede di introdurre una maggiore grandezza dei caratteri e si punta a ottenere più visibilità delle informazioni obbligatorie, in primis riguardo all’origine.