Crisi Mar Rosso: Confagricoltura chiede azione europea per mitigare l'impatto sull'agricoltura italiana

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Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, evidenzia la necessità di un intervento europeo di fronte alla crisi nel Mar Rosso causata dal blocco del Canale di Suez, che sta gravemente impattando il settore agroalimentare italiano, in particolare nei comparti ortofrutticolo e vitivinicolo. La situazione, già complicata da sfide climatiche ed economiche, potrebbe portare a un ulteriore calo dei consumi agroalimentari, già ridotti del 5% nell'ultimo anno, richiedendo un'azione tempestiva per proteggere l'industria agricola del paese.

 

La recente crisi nel Mar Rosso, segnata dal blocco del transito delle navi nel Canale di Suez, ha messo in allarme il settore agricolo italiano. Secondo Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, l'Italia si trova tra i paesi più vulnerabili a questa situazione. Circa il 40% dell'interscambio marittimo del paese passa attraverso il Mar Rosso, rendendo il settore agroalimentare particolarmente sensibile a tali interruzioni. Il settore ortofrutticolo è uno dei più colpiti, con prodotti chiave come mele, kiwi e agrumi che subiscono notevoli ritardi e problemi di conservazione a causa delle deviazioni necessarie per evitare il Canale di Suez. Questa situazione sta influenzando negativamente la freschezza e la qualità delle esportazioni italiane, con un inevitabile incremento dei prezzi al dettaglio nei mercati di destinazione. Il valore delle esportazioni agroalimentari verso i mercati asiatici, che raggiunge i 4 miliardi di euro, è ora gravemente compromesso. Anche il comparto vitivinicolo sta affrontando difficoltà simili. L'interruzione dei trasporti marittimi verso i mercati asiatici aggrava ulteriormente la situazione economica delle aziende agricole, già messe a dura prova da un anno caratterizzato da siccità e aumento dei costi di produzione. Giansanti sottolinea l'importanza di portare questa emergenza all'attenzione delle istituzioni europee. La congiuntura attuale, se non affrontata, potrebbe avere effetti devastanti e duraturi sul settore primario italiano, già alle prese con sfide climatiche, economiche e relative agli scambi internazionali. La crescente inflazione, infine, potrebbe portare a un ulteriore calo dei consumi agroalimentari, già in diminuzione del 5% nell'ultimo anno. Questa crisi richiede un intervento tempestivo e coordinato per salvaguardare l'industria agricola italiana e i suoi mercati di esportazione.


Redazione