Acque agitate tra i pescatori per sanzioni pesanti
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in Brevi
Acque agitate in molte marinerie italiane ed anche toscane dedite alla pesca per i timori delle sanzioni, che nascono dall’applicazione dell’art.39 della recente Legge sulla Pesca, la 154/2016, in particolare per quanto riguarda le penali relative allo sbarco e messa in commercio del pescato sotto-taglia minima.
Lo rende noto Coldiretti Impresapesca, associazione di riferimento per molti pescatori toscani, nel sottolineare come è in atto, a livello del tavolo istituzionale, avviato con la Direzione Generale della pesca e acquacoltura del Ministero delle Politiche Agricole, un lavoro di revisione in fase avanzata di elaborazione e dove si auspica che a breve vengano accolte le richieste relative ai correttivi.
«Si tratta – spiga Coldiretti Impresapesca – di un punto critico del disposto normativo, con i piccoli quantitativi che possono diventare, con l’accumularsi dei conferimenti ed acquisti, quantità rilevamenti ed aggravare di conseguenza le sanzioni, tanto da spingere la Grande Distribuzione Organizzata ad acquisti fuori dalle produzioni locali.»
La revisione della norma si rivela come una necessità per non compromettere il valore del provvedimento che comunque intende andare incontro alle richieste manifestate dalle marinerie italiane, in particolare per quanto riguarda l’aumento delle sanzioni nei confronti della pesca di frodo messa in atto da pescatori non professionali. Apprezzabile anche lo sforzo per reprimere le violazioni in materia di etichettatura dei prodotti ittici previsto nella norma.
«Ma non è solo la Legge e rendere mosse le acque dei pescatori, con annunci di agitazioni, perché restano irrisolti altri problemi come - conclude la Coldiretti Impresapesca - il pagamento del fermo biologico 2015 e 2016, uno snellimento degli adempimenti relativi alle licenze di pesca con auspicata semplificazione, una diversa gestione delle politiche relative al mercato ed alle Organizzazioni Produttori nel contesto della nuova Politica Comunitaria per la Pesca, e da ultimo, sul lato Regioni, il grave ritardo dell’attuazione del Feamp (Fondo Europeo per Affari Marittimi e la Pesca), con la prossima scadenza del 2018 entro la quale dovrebbero essere spese oltre il 60% delle disponibilità finanziarie dell’intero periodo, augurandoci che la Regione Toscana mantenga l’impegno alla pubblicazione dei primi bandi entro il prossimo mese di marzo.»
Redazione