Luca Sani: con Brexit il budget della Pac può ridursi, diamo più peso alle produzioni che agli ettari!

A Firenze per il convegno di Agrinsieme e Accademia dei Georgofili sulla cooperazione agroalimentare il presidente della commissione Agricoltura della Camera Luca Sani ha ricordato due risoluzioni approvate ieri che chiedono al Governo anche meno burocrazia e più aggregazioni. Disponibilità a un approfondimento a sostegno del modello cooperativo in agricoltura. 

«Un ragionamento specifico sul modello cooperativo non l’abbiamo ancora fatto in commissione Agricoltura, a differenza che sulle organizzazioni di prodotto (op) e sulle organizzazioni interprofessionali. Valutiamo se intraprendere un’iniziativa in tal senso», tenendo conto di tre aspetti salienti quali l’aggregazione delle aziende agricole, la questione dei servizi alle imprese (soprattutto in vista di una probabile riduzione delle risorse della Politica agricola comune) e i risvolti sociali dell’agricoltura. 
E’ quanto sostenuto da Luca Sani, presidente della commissione Agricoltura della Camera dei deputati, oggi alla tavola rotonda conclusiva del convegno “Cresce la cooperazione agroalimentare, cresce l’agricoltura” organizzato ieri e oggi a Firenze da Agrinsieme e l’Accademia dei Georgofili. Durante il suo intervento Sani ha fra l’altro ricordato le due risoluzioni approvate nella seduta di ieri della commissione da lui presieduta.
Al termine del convegno, Floraviva gli ha chiesto un breve chiarimento dei punti salienti delle due risoluzioni.
«Diciamo che nella prima c’è una raccomandazione a intervenire sulla burocrazia, che è ancora troppo pesante per le aziende agricole; a intervenire con risorse sulle organizzazioni di prodotto, perché riteniamo, per le cose dette anche in questo convegno, che l’aggregazione sia fondamentale per l’agricoltura italiana, data la sua frammentazione; e a proseguire nell’attività di tracciabilità delle produzioni, in particolar modo sull’etichettatura».
Nella seconda invece?
«L’altra si pone il problema di mantenere le risorse ad oggi disponibili per la Pac, dato che preoccupa perché con l’uscita della Gran Bretagna potrebbe ridursi il budget a disposizione dell’agricoltura europeo e per i singoli Paesi. Anche qui un sostegno all’aggregazione e la valutazione più complessiva di passare da un sostegno a ettaro a un sostegno in base alle produzioni, in modo tale da premiare il lavoro e non la rendita».
In base alla produzione che cosa significherebbe in concreto?
«Ad oggi la Pac interviene sull’ettaro coltivato. Noi pensiamo che si debba impostare un sostegno basato sulle produzioni effettive che vengono realizzate dalle aziende nei diversi comparti dell’agricoltura».
Ecco, agganciandomi al messaggio conclusivo del suo intervento, lei diceva che è disponibile a fare anche un incontro sul tema della cooperazione agricola…
«Più che un incontro a fare un approfondimento…».
…avete già in mente una data?
«No, non c’è. Ci mettiamo a disposizione, rispetto anche a come, nel contesto dei nuovi scenari che riguardano l’agricoltura italiana, la cooperazione possa incrementare quel ruolo determinante che già oggi ha in tanti comparti agroalimentari. Questo con un lavoro specifico, che potrebbe essere un’indagine conoscitiva, che è uno strumento a disposizione della commissione Agricoltura. E questa potremo poi trasformarla in un impegno per il Governo».
 
L.S.