Un albero per...Aravalli: la rinascita di una foresta perduta

Un albero per...Aravalli: la rinascita di una foresta perduta

Nel cuore di Gurgaon, una città soffocata dall'inquinamento, è rinata una foresta. Grazie all'iniziativa di Vijay Dhasmana e dei cittadini, l'ex sito minerario è diventato il Parco di Biodiversità di Aravalli, un'oasi verde che sfida l'urbanizzazione selvaggia. Questa è la storia di una foresta che, grazie all'impegno comunitario, si è trasformata in un simbolo di resilienza e speranza per la conservazione ambientale.

 

Nel cuore pulsante di Gurgaon, una città satellite di New Delhi, soffocata dall’inquinamento e dal cemento, si sta scrivendo una storia di speranza e rinascita che merita di essere raccontata. Si tratta del Parco di Biodiversità di Aravalli, un esempio straordinario di come la natura possa essere rigenerata e riportata in vita anche nei luoghi più impensabili. Questo progetto ha preso forma grazie all’instancabile lavoro di Vijay Dhasmana, un esperto di "rewilding" che da oltre un decennio si dedica alla restaurazione ecologica di paesaggi degradati nelle regioni dell’Haryana, Rajasthan e Uttarakhand. Il suo nome è ormai indissolubilmente legato al Parco di Biodiversità di Aravalli, un’area di 390 acri che un tempo era un desolato sito minerario. Oggi, questo luogo è una foresta in piena crescita, ospitante oltre 1.000 specie autoctone delle Aravalli, tra cui 300 specie vegetali, 195 specie di uccelli e una vasta gamma di animali selvatici. La storia del Parco di Biodiversità di Aravalli inizia con un gruppo di cittadini preoccupati per il futuro di questo vasto terreno abbandonato. Nel 2009, l’organizzazione IamGurgaon, fondata da Latika Thukral, Swanzal Kak Kapoor e Ambika Agarwal, propose di trasformare il sito in un parco naturale, un'idea accolta con entusiasmo dal Commissario Municipale di Gurgaon, Rajesh Khullar. Tuttavia, l’inizio non fu privo di ostacoli: il progetto di riforestazione partì infatti con la piantumazione di specie esotiche, non adatte all’ecosistema arido delle Aravalli. La svolta avvenne quando Vijay Dhasmana, insieme al team di IamGurgaon, decise di cambiare strategia, ispirandosi ai paesaggi naturali delle Aravalli, come la foresta di Mangar Bani e il parco nazionale di Sariska. Il loro obiettivo divenne quello di ricreare un autentico paesaggio forestale, ripristinando le specie native e i micro-habitat originari.

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Grazie a un lavoro meticoloso di ricerca e raccolta di semi e talee, oggi il parco ospita una ricca biodiversità, tra cui specie vegetali come il dhau (Anogeissus pendula), il salai (Boswellia serrata) e l’acacia babool (Acacia nilotica). Il successo del progetto non è solo ecologico, ma anche sociale. Il Parco di Biodiversità di Aravalli è diventato un simbolo di collaborazione tra cittadini, aziende e amministrazioni locali. Oltre 145.000 piante di 200 specie diverse sono state piantate con l'aiuto di migliaia di volontari, tra cui studenti, dipendenti aziendali e cittadini comuni. Questa partecipazione collettiva ha trasformato il parco in un punto di riferimento per l’educazione ambientale e la sensibilizzazione ecologica. Nonostante i numerosi successi, il futuro del Parco di Biodiversità di Aravalli non è privo di incertezze. Negli ultimi anni, il parco ha dovuto affrontare diverse minacce, tra cui proposte per la costruzione di una strada che avrebbe attraversato l’area e tentativi di trasformare il parco in uno zoo o in un safari notturno. Tuttavia, grazie alla mobilitazione della comunità locale, questi progetti sono stati fermati, garantendo così la protezione di questa preziosa oasi verde. Il Parco di Biodiversità di Aravalli rappresenta un esempio straordinario di come la resilienza della natura possa prosperare anche nelle condizioni più avverse, se sostenuta da un impegno collettivo. Questa foresta urbana non è solo un rifugio per la fauna e la flora locali, ma anche un potente promemoria del legame indissolubile tra l’uomo e l’ambiente. Mentre le sfide continuano, il parco rimane una testimonianza vivente di ciò che può essere realizzato quando le comunità si uniscono per una causa comune: la protezione e la rigenerazione della natura. In un mondo sempre più dominato dall’urbanizzazione selvaggia e dalla distruzione degli habitat naturali, il Parco di Biodiversità di Aravalli è una luce di speranza che ci ricorda quanto sia importante preservare e ricostruire i nostri ecosistemi. Grazie all’impegno di persone come Vijay Dhasmana e al sostegno incondizionato della comunità di Gurgaon, questa foresta continuerà a crescere e a prosperare, offrendo un modello di conservazione replicabile in altre parti del mondo.

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Redazione