Bilancio e futuro di AVI per i consiglieri del precedente direttivo
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in Il vivaista
Voci post mandato dal precedente Consiglio direttivo dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI), fra bilanci e aspettative. Con Luca Magazzini, primo presidente di AVI dopo l’entrata in vigore della legge regionale n. 17 sui distretti rurali, l’Associazione ha assunto il ruolo di soggetto referente del Distretto vivaistico di Pistoia. Le valutazioni degli ex vice presidenti Gilberto Stanghini e Maurizio Bartolini, dei consiglieri Marco Bessi, Leonardo Ghelardeschi, Francesco Vignoli e Grazia Innocenti.
«Abbiamo fatto del nostro meglio. Abbiamo portato l’Associazione Vivaisti Italiani ad essere un interlocutore centrale nel dibattito sul vivaismo. Quindi la speranza è che in prospettiva si possa ulteriormente sviluppare questo ruolo e confido anche nella capacità di avere un nuovo Consiglio direttivo fortemente rinnovato. Anche dal punto di vista anagrafico, che non fa male».
Con questa breve dichiarazione il presidente uscente dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI), Luca Magazzini, giunto in questi giorni al termine dei suoi due mandati, passa idealmente il testimone della guida di AVI al suo successore e al nuovo Consiglio direttivo. Luca Magazzini, che ha preso le redini di AVI nel 2019, è stato il presidente che ha traghettato AVI nell’epoca successiva all’entrata in vigore della nuova normativa regionale sui distretti rurali (la L.R. della Toscana n. 17 del 5 aprile 2017 “Nuova disciplina dei distretti rurali”): una fase nuova in cui AVI ha assunto il ruolo di soggetto referente del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia.
Il Vivaista ha raccolto i pareri dei Consiglieri uscenti di AVI sull’ultimo mandato e, per chi era consigliere anche nel mandato precedente, più in generale su tutta l’esperienza di AVI sotto la presidenza di Magazzini. Una sorta di mini sondaggio in cui abbiamo posto a tutti i consiglieri che hanno voluto/potuto rispondere le stesse domande: 1) quali sono le azioni intraprese (al di là dei risultati ancora ottenuti) e quali i risultati già raggiunti più significativi durante gli ultimi due mandati? 2) Quali sono i Suoi contributi o azioni di cui è più soddisfatto? 3) Quali azioni e interventi consiglia come più urgenti al prossimo Consiglio direttivo e al nuovo presidente? Ecco le loro risposte in rigoroso ordine cronologico.
Per Gilberto Stanghini, primo vicepresidente, i due mandati Magazzini sono stati molto positivi. Fra le «tante belle cose fatte» Stanghini ha ricordato innanzi tutto, come «primo risultato», il Pid (Progetto integrato di filiera) “Vivaismo per un futuro sostenibile” da 11,6 milioni di euro di investimenti, definito e avviato nel 2019, poi ha citato l’acquisto della nuova sede di AVI e il progetto del Gruppo Operativo Autofitoviv “Buone pratiche per l’autocontrollo e la gestione fitosanitaria sostenibile nel vivaismo ornamentale” concluso nel marzo del 2022.
Mentre rispetto alle azioni iniziate e ancora da portare a termine, Stanghini si è soffermato sul Laboratorio di autocontrollo fitosanitario che si vuole realizzare e sul progetto legato ai finanziamenti del Pnrr: «questi – dice – sono i progetti che sono rimasti in campo». In particolare, il Laboratorio di autocontrollo fitosanitario «consentirebbe di certificare che le piante che vendiamo sono prodotti sani, sicuri e certi e si eliminerebbe il rischio di diffusioni di fitopatologie: sarebbe il più bel biglietto da visita immaginabile per le aziende vivaistiche e per tutto il Distretto vivaistico-ornamentale pistoiese».
Riguardo al suo contributo personale, Stanghini sottolinea che come vicepresidente ha appoggiato in tutto la linea del presidente Magazzini, dalla scelta dell’acquisto dell’immobile, a proposito del quale rievoca il momento emozionante dell’asta con la responsabilità di un piccolo rilancio che ha consentito di fare un ottimo affare apprezzato da tutti, a tante altre piccole decisioni che si sono dovute prendere durante i mandati. Infine, guardando al prossimo mandato, per lui le priorità restano realizzare il Laboratorio per l’autocontrollo e anche il progetto per i bandi del Pnrr: «per me l’ideale – dice Stanghini - è che ci siano un presidente e un Consiglio direttivo che mantengano la linea del presidente e del Consiglio uscenti, ma non sarà facile essere all’altezza del Magazzini».
Molto più telegrafiche ma assai incisive nella loro sinteticità le risposte ai tre quesiti del consigliere Marco Bessi. Per lui il risultato più importante nei due mandati con presidente Luca Magazzini, il primo presidente post entrata in vigore della nuova disciplina dei distretti rurali, è stato quello di «aver reso AVI soggetto referente del distretto dopo che la Provincia non era più in grado di svolgere il ruolo».
Mentre Bessi, a proposito del suo impegno personale in seno al Consiglio direttivo di AVI di cui è più soddisfatto, ha risposto così: «aver portato in Consiglio l’attenzione verso le problematiche delle aziende piccole e medie, volano delle produzioni del Distretto».
Infine, per quanto concerne le azioni e gli interventi che consiglia prioritari per il prossimo Consiglio direttivo e presidente di AVI, questa è la sua indicazione: «svolgere azioni a tutela delle produzioni del territorio per affrontare le sfide di mercati sempre più globalizzati».
Altrettanto sintetica e netta la risposta alla prima domanda del consigliere Leonardo Ghelardeschi, che è entrato nel Consiglio direttivo di AVI, come da lui precisato, solo nell’ultimo mandato. Per Ghelardeschi l’azione più importante avviata è quella diretta alla realizzazione del Laboratorio di autocontrollo fitosanitario: «un’iniziativa – ha commentato il consigliere - a favore di tutto il nostro settore del vivaismo».
Leonardo Ghelardeschi ha approfondito le questioni da affrontare nel prossimo Consiglio direttivo e il suo maggiore punto d’impegno dell’ultimo mandato. Per lui la problematica principale è quella dell’anzianità dei vivaisti. «Il nostro è (quasi) un settore di pensionati – ci ha detto -. Io in Consiglio ho proposto di cercare delle strade per fare entrare dei giovani, perché il settore produttivo è tutto in mano a ultra 50enni». Ghelardeschi ci ha riferito di essersi impegnato su questo terreno anche a livello aziendale, riuscendo ad attivare due stage con giovani dell’Istituto agrario. Però, a suo avviso, non è tutto così liscio sul fronte degli stage, a volte anche per la scarsa disponibilità di alcuni vivaisti ad ospitarli, non solo per la mancanza di volontà dei giovani. Noi vivaisti, ha detto Ghelardeschi, dobbiamo porci la domanda: «come mai i giovani non vengono?». Un fattore negativo, a suo parere, è il periodo in cui si svolgono certi stage: «a giugno, quando finisce la scuola non va bene – ha osservato il consigliere di AVI -, molto meglio all’inizio dell’anno scolastico». Inoltre, ha continuato il consigliere, «il funzionamento dei nostri stage è diverso da quello di altri Paesi, come ad esempio la Svizzera, dove i giovani degli stage vanno un giorno a settimana in azienda per tutto l’anno scolastico e in generale c’è un rapporto diverso, più fluido, fra scuola e aziende».
Ghelardeschi ha poi detto di aver apprezzato, fra le tante iniziative di Magazzini, quelle per la questione dell’acqua: le risorse idriche. Insieme al presidente del Distretto Francesco Ferrini, ha riferito Ghelardeschi, stanno esaminando la possibilità di fare un condotto fra le acque reflue depurate di San Colombano e il territorio del Distretto pistoiese. Comunque vada, ha concluso Ghelardeschi, con il cambiamento climatico, «uno dei problemi del futuro sarà l’acqua» e l’altro sarà quello dell’inserimento dei giovani in azienda. Questi sono «i due problemi che AVI insieme al Distretto dovranno affrontare con le istituzioni. E anche quello della viabilità, dato che abbiamo delle strade ferme ai tempi del Dopoguerra: pure su questo aspetto ci vorrebbe un dialogo con le istituzioni».
A sua volta Maurizio Bartolini, dopo aver ricordato di avere svolto «due mandati consecutivi con il presidente Luca Magazzini, uno da consigliere e il secondo da vicepresidente», ha rivolto parole di elogio al presidente uscente Magazzini, da lui giudicato un «presidente capace, preparato e sempre presente».Per Bartolini, fra i progetti intrapresi e andati a buon fine, sicuramente il Pid “Vivaismo per un futuro sostenibile” «è stato il più ambizioso e quello che ha dato tanta soddisfazione». Poi il vicepresidente cita il tema della sostenibilità: «cavalcato da due mandati» e anche in questo caso con «risultati soddisfacenti».
Fra le azioni avviate degne di nota c’è anche per Bartolini il progetto di un Laboratorio di autocontrollo fitosanitario: «il laboratorio di analisi che dovrebbe sorgere nel nostro distretto – dice Maurizio Bartolini – è un’altra idea che sembra essere ormai ai blocchi di partenza. E prossimamente ci sarà il bando del Pnrr, che sarà un altro ambizioso progetto che coinvolgerà le aziende pistoiesi». Infine Bartolini annovera fra i fatti positivi del periodo la presidenza del Distretto vivaistico-ornamentale di Pistoia al prof. Francesco Ferrini, una volta terminati i mandati di Mati. Si è trattato per Bartolini di «una scelta perfetta, perché Ferrini è competente e disponibile, attento a tutti i problemi e ha arricchito il Distretto».
Quanto ai suggerimenti al futuro Consiglio direttivo, Bartolini propone, oltre all’invito «a portare a fondo i progetti sopraelencati», di «iniziare a pensare seriamente a un possibile acquedotto verde o comunque a modi alternativi di approvvigionamento delle acque, perché purtroppo, come è chiaro da un po’ di tempo a questa parte, è evidente che la criticità idrica sia un limite per la crescita ma anche per il mantenimento del vivaismo pistoiese». «Altro punto molto delicato – ha ribadito in conclusione Bartolini - è quello di non abbassare la guardia a livello fitosanitario».
Anche per il consigliere Francesco Vignoli uno dei risultati importanti del periodo è stato la conclusione del Pid, «che ha portato un buon beneficio», sebbene abbia riguardato «solamente alcune ditte, perché c’era un minimo di spesa di 100 mila euro e molti vivaisti piccoli non se la sono sentita». Comunque, ha sottolineato Vignoli, «è stata una esperienza positiva». Ma l’azione più positiva di tutte per lui è stata «l’acquisto del nuovo ufficio: non siamo più dipendenti da nessuno, è una struttura piccola ma nuova e funzionale. Questo è qualcosa che rimane».
Inoltre Vignoli, rispondendo al contempo alla prima e seconda domanda, ha citato un’altra iniziativa, durata a lungo negli anni, di cui si è occupato in passato anche lui stesso in prima persona: la collaborazione all’indagine della Fondazione Pofferi sull’incidenza dei tumori fra i vivaisti in rapporto al resto della popolazione pistoiese. Dalla quale, ha ricordato Vignoli, è emerso che «i vivaisti in pratica si ammalano meno di tumori della corrispondente fascia della popolazione pistoiese». Ebbene, come spiegato da Vignoli, «Fondazione Pofferi e ASL si sono appoggiati a noi di AVI per raccogliere tutte le informazioni e i dati dalle aziende che erano necessari per concluderla». Grazie a questa ricerca «è stata smentita» la falsa immagine del «vivaismo pistoiese come se fosse una fogna di veleni». Ma Vignoli ha voluto rammentare anche, fra le iniziative portate avanti da lui, mettendoci «il cuore e l’anima», il famoso progetto di giardino nel cosiddetto Orto del Vescovo a Pistoia: un progetto, come ci ha raccontato Vignoli, che è stato intitolato “L’albero della vita” e costituirebbe «una cosa forse unica al mondo», per il quale però «non sono ancora stati trovati i fondi».
Invece, a proposito di azioni solo avviate da AVI, Francesco Vignoli si è soffermato sulla questione dell’acqua e dell’emergenza siccità. Vignoli ha premesso che il vivaismo pistoiese ha sofferto meno di altre agricolture in quanto «le nostre aziende sono strutturate per avere l’acqua, non perché ne abbiamo in abbondanza, ma perché siamo molto più avanti nei sistemi di recupero, per cui, quando ci sono state situazioni di emergenza, ci hanno toccato in maniera molto minore». Ad ogni modo in prospettiva il problema esiste, ha spiegato il consigliere, soprattutto in alcune zone del Distretto pistoiese, «diciamo soprattutto la zona Est». Pertanto «si è ipotizzato di portare nella nostra zona, anche utilizzando i fondi del Pnrr, l’acqua del depuratore di San Colombano» tramite una sorta di tubone. Sarebbe «un’enorme quantità d’acqua adatta al vivaismo ornamentale», come emerso da recenti verifiche sperimentali su piante in vaso. Queste acque reflue sono infatti «di qualità buona – ha spiegato Vignoli – perché sane in quanto passate attraverso il depuratore, ma anche ricche di azoto soprattutto e altre sostanze, come fosforo e potassio, che per noi sono concimi: sarebbero acque concimate all’origine, solo da integrare».
Infine, a proposito delle aspettative e i suggerimenti per il prossimo mandato, Vignoli si è espresso così: «questo Consiglio direttivo uscente ha messo in cantiere due cose molto importanti: il progetto di partecipazione ai bandi del Pnrr e soprattutto il Laboratorio di autocontrollo fitosanitario. Queste sono le due cose a cui dovrà lavorare il prossimo Consiglio: sono già state messe le basi per andare avanti e si tratta di due cose importantissime. Il Pnrr perché finanzia dei progetti con fondi dell’UE che piovono sul territorio e consentono di realizzare cose necessarie. Il Laboratorio per le analisi delle varie malattie delle piante (non solo delle piante ornamentali) perché ancora non c’è e ci metterebbe alla pari con i Paesi europei più avanzati».
L’ultima risposta al nostro mini sondaggio fra i consiglieri uscenti di AVI ci è arrivata da Grazia Innocenti. Per la consigliera «sono giunti alla conclusione due mandati che si sono svolti a una velocità e intensità sorprendenti all’interno dell’Associazione Vivaisti Italiani». «Non spetta a me elencare tutte le attività svolte e le cose che ho apprezzato di più – ha aggiunto Grazia Innocenti - ma desidero sottolineare il livello di condivisione e trasparenza che abbiamo raggiunto nel nostro operato all’interno del Consiglio». «Luca ha dimostrato una determinazione encomiabile nel portare a termine questo processo – ha concluso la Innocenti -. Pertanto desidero esprimere la mia stima e riconoscenza a lui e a tutto il Consiglio per il prezioso lavoro svolto».
L.S.