Al via nel Distretto di Pistoia il riciclo a km 0 dei vasi: costi per smaltire la plastica quasi azzerati ai soci di AVI

Al via nel Distretto vivaistico di Pistoia il riciclo a km 0 dei vasi: costi di smaltimento della plastica quasi azzerati per i vivaisti di AVI

All’ultima assemblea dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI) annunciato l’avvio a settembre del progetto da “Da vaso a vaso” con Revet, stampatori e agrarie per il riciclo dei vasi di plastica dei vivaisti del Distretto di Pistoia associati ad AVI. Il presidente di AVI Michelucci: «è l’unica filiera corta di riciclo dei vasi in Europa perché le aziende si trovano tutte in un raggio di pochi km. E i vasi saranno certificati, con conseguenti vantaggi commerciali». Per Alessia Scappini, ceo di Revet, che raccoglierà i vasi di scarto dei vivai e li tratterà fino a ricavarne il granulo con cui gli stampatori producono i vasi riciclati, «ci saranno benefici per tutti i soggetti della filiera, l’importante è che ognuno faccia la propria parte. A noi pure il compito della certificazione». L’accordo di filiera è aperto alle aziende del territorio interessate.
 

Al via dal prossimo settembre il progetto “Da vaso a vaso”, che prevede la realizzazione di una filiera corta del riciclo dei vasi di plastica utilizzati nei vivai del Distretto di Pistoia che coinvolgerà i vivaisti dell’Associazione Vivaisti Italiani (soggetto referente del Distretto), Revet per il ritiro e la rigenerazione della plastica, stampatori di vasi e commercianti specializzati (agrarie) del territorio pistoiese.
È quanto annunciato nel corso dell’ultima assemblea di AVI, venerdì 21 giugno presso il Pantheon del Parco Puccini-Bonacchi di Pistoia, dal presidente Alessandro Michelucci e dall’amministratore delegato di Revet Alessia Scappini non solo ai tanti vivaisti presenti e al presidente del Distretto Francesco Ferrini, che ha contribuito fattivamente al percorso del progetto "Da vaso a vaso" (vedi), ma anche ai maggiori rappresentanti istituzionali del territorio e del settore agricolo: dal sottosegretario all’Agricoltura Patrizio La Pietra all’assessora regionale all’agroalimentare Stefania Saccardi, dal sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi all’assessore comunale al vivaismo e alle politiche ambientali Gabriele Sgueglia.
Come spiegato da Michelucci e Scappini, grazie a un accordo di filiera siglato ai primi di giugno, a partire da settembre 2024 Revet, la società di Pontedera a capitale prevalente pubblico (con socio di maggioranza Alia) che gestisce e valorizza tutte le raccolte differenziate degli imballaggi della Toscana, inizierà a raccogliere i vasi (e i tubi di irrigazione) scartati dai vivai pistoiesi: o direttamente nelle grandi aziende vivaistiche o nell’apposito centro di stoccaggio costituito presso Agribios per il conferimento dei piccoli vivaisti. Negli impianti di Revet tali scarti di plastica verranno prima bonificati e poi trattati insieme alle plastiche provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi dei cittadini toscani per arrivare a produrre quel granulo poliolefinico che costituisce la materia prima riciclata già adesso utilizzata per la produzione di vasi riciclati. Alcune grandi aziende di stampaggio di vasi di Pistoia e dintorni, firmatarie dell’accordo di filiera, acquisteranno tale granulo per produrre vasi certificati che saranno poi acquistati e commercializzati da alcune importanti agrarie (anch’esse firmatarie dell’accordo) dove i vivaisti normalmente si riforniscono per l’acquisto di vasi e di tutto ciò di cui hanno bisogno.
«È la prima filiera corta di riciclo dei vasi di plastica in Europa – ha dichiarato il presidente di AVI Michelucci dopo l’assemblea - perché le aziende coinvolte si trovano tutte in un raggio di pochissimi chilometri. Questo significa una drastica riduzione del consumo di energia e minore impatto ambientale. E i vasi saranno certificati, con conseguenti vantaggi d’immagine e commerciali per i nostri vivai». Ma Michelucci si è soffermato anche sull’immediato vantaggio economico di questo progetto di filiera  per i vivaisti di AVI, che «vedranno quasi azzerati i costi di smaltimento della plastica», dal momento che i vasi rappresentano una gran parte della plastica utilizzata nei vivai (la quasi totalità in assenza di serre) e il conferimento degli scarti di vasi (e tubi di irrigazione, che però incidono poco come quantità) a Revet sarà gratuito, a parte i costi di trasporto e della logistica.
Sia Michelucci che Scappini hanno sottolineato che l’accordo di filiera porterà benefici non solo ai vivaisti, ma a tutti i soggetti coinvolti, oltre che in generale all’eco-sostenibilità del territorio pistoiese e toscano.

Platea_di_lato_dopo_il_tram_RID_13.jpg Saccardi-La_Pietra-Fratoni-Tommasi-RID_13.jpg Saccardi_e_La_Pietra_in_pp_13.jpg platea_espon_ass_agric_RID_13.jpg

«Per noi di Revet – ha spiegato l’ad di Revet Scappini - l’accordo comporterà un po’ di aumento della quantità di plastiche trattate e di granulo venduto, oltre al vantaggio d’immagine di contribuire a una Regione che ha costruito questa filiera unica dal punto di vista della circolarità. Mentre gli stampatori potranno contare sull’affidabilità del prodotto ricevuto da noi e avranno la certezza di un mercato locale di acquirenti dei vasi così prodotti». Lo stesso vale per le agrarie, che avranno la garanzia di essere «le uniche a poter vendere ai vivaisti pistoiesi questi vasi certificati». Insomma per Scappini «è un accordo di filiera in cui tutti hanno benefici, purché ciascuno faccia la propria parte mantenendo gli impegni presi. Anche perché gli obiettivi di sostenibilità oggi riguardano tutti i tipi di aziende».
Scappini ha ricordato poi che il compito di «tracciare questa filiera chiusa» spetterà a Revet, «perché è l’unico soggetto che può certificare il fatto che dal rifiuto si fa una materia prima seconda da cui poi si torna a produrre l’oggetto da cui siamo partiti».
«Questa filiera è aperta a tutti – ha concluso Michelucci – e se c’è un altro stampatore che magari fra due mesi dice “voglio iniziare anch’io”, ben venga. L’importante è che sia di zona per mantenere la filiera corta. Lo stesso vale per le agrarie. E alle aziende vivaistiche interessate a smaltire la plastica dei propri vivai gratuitamente ricordo che è possibile farlo associandosi ad AVI».

Redazione