Vino: si avvicina Slow Wine Fair, a Bologna a fine febbraio
Dal 26 al 28 febbraio la 2^ Slow Wine Fair, organizzata da BolognaFiere e Sana con direzione artistica di Slow Food: 750 cantine da 21 Paesi dei 5 continenti.
Un italiano su due sceglie il vino biologico e l’export di vino bio made in Italy vale oltre 620 milioni di euro, senza dimenticare che la superficie vitata biologica, pari a 128 mila ettari, vale il 19% della viticoltura nazionale (+109% in dieci anni): sono solo alcuni dati a conferma del fatto che «il vino biologico piace sempre di più sia in Italia che all'estero», come dichiara Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio.
Non stupiscono quindi i numeri della 2^ edizione di Slow Wine Fair, in programma a Bologna da domenica 26 a martedì 28 febbraio 2023: una fiera internazionale organizzata da BolognaFiere e SANA - Salone Internazionale del Biologico e del Naturale con la direzione artistica di Slow Food, all’insegna dal connubio fra la trentennale esperienza nel mondo del biologico di SANA e lo storico impegno di Slow Food sui temi della biodiversità, della sostenibilità ambientale e dell’equità sociale. Si parla di 750 cantine, + 50% rispetto all’edizione precedente, la metà delle quali certificate biologiche, biodinamiche o in conversione, da tutte le regioni italiane e da 21 Paesi dei 5 continenti, e di oltre 3.000 etichette che attendono in degustazione un pubblico di appassionati, buyer e professionisti, che avrà la possibilità di scoprire vini frutto di un’agricoltura più sostenibile, le cui parole d’ordine sono «biodiversità, tutela del paesaggio agricolo, uso ponderato delle sue risorse, crescita culturale e sociale delle comunità contadine».
Un’occasione di conoscenza e approfondimento offerta dal ricco banco di assaggio, dalle 8 masterclass e dalle conferenze in programma nella Slow Wine Arena - Reale Mutua e in Sala Opera. Tra queste ultimi, citiamo la consegna del Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow, lunedì 27, e il convegno di domenica 28 “La comunicazione e promozione del vino tra revisione Ocm e istanze salutiste”, a cui sono invitati i maggiori rappresentanti politici e professionali del settore.
Slow Wine Fair è soprattutto un momento di incontro tra buyer o professionisti dei settori Gdo e Horeca e i produttori presenti nel banco d’assaggio. Grazie alla collaborazione con Italian Trade Agency (Ice) e del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci) sono oltre 100 i buyer internazionali che partecipano alla fiera e numerosi sono i professionisti italiani che in questi giorni si stanno registrando sul sito e che utilizzeranno la piattaforma B2Match per incontrare le aziende che più corrispondono ai loro interessi. Tra i Paesi maggiormente attenti alle caratteristiche espresse dal catalogo espositori, quelli del Nord America e del Nord Europa, e tra i secondi in particolare la Germania - il più importante mercato europeo per il vino bio, il quarto mercato al mondo per consumi e la seconda destinazione del nostro export di vino - Paese su cui la Slow Wine Fair ha concentrato la sua attenzione con circa un terzo dei buyer selezionati.
A Slow Wine Fair, come sottolinea il vicepresidente di Slow Food Italia Federico Varazi, saremo con «centinaia di vignaioli e vigneron da tutto il mondo per unire le forze, discutere e cercare soluzioni comuni per reagire agli effetti sempre più evidenti dei cambiamenti climatici anche nella viticoltura. Soluzioni per ridurre l’impatto sul clima in tutti i passaggi produttivi: in vigna, in cantina, fino alla distribuzione».
Programma
Ricco il calendario di appuntamenti della manifestazione.
- Domenica 26 febbraio. La giornata di domenica si apre con la celebrazione dei 15 anni della Fivi, Federazione italiana vignaioli indipendenti, ospitata presso la Sala Opera, e il benvenuto dei delegati e degli espositori della fiera, alle 11. In seguito esplorazioni del vino in tutte le sue declinazioni: si comincia alle 12.30 con “Vino e comunità”, un incontro in cui si raccontano storie di collaborazione tra produttori di vino e si ragiona sul legame tra l’identità di un territorio e l’associazionismo. Segue alle 14.30 “Vino e paesaggio”, con il racconto di differenti produzioni simbolo di biodiversità, come il Presidio ligure dello Sciacchetrà delle Cinque Terre e il Rancio Sec del Roussillon in Francia. Infine, alle 16.30, nell’ultimo appuntamento “Vino come cultura”, si scoprirà come parlare, bere e raccontare il vino nella sua dimensione culturale e capacità di narrare territori, tradizioni, persone e paesaggi.
- Lunedì 27 febbraio. Lunedì 27 si inizia alle 10.30 con il workshop “Slow Wine Coalition: attiviamoci per il vino buono, pulito e giusto”, un’occasione per professionisti e appassionati di discutere sui passi e gli orizzonti futuri nel mondo del vino, seguita alle 11 dalla cerimonia dedicata al “Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow”, in cui una giuria di professionisti decreterà i locali che si sono distinti per le loro selezioni territoriali e tematiche. Alle 12.30 “Il viaggio del vino, dalla vigna alla bottiglia”, per conoscere le imprese che permettono ai vignaioli di adottare metodi di produzione sostenibili e rispettosi dell’ambiente. Alle 14.30 l’incontro “Come cambia la geografia del vino: le risposte alla crisi climatica”, in cui raccogliamo spunti per fronteggiare il cambiamento, dall’Argentina alla Turchia, passando per l’Italia. Sempre alle 14.30, ma in Sala Opera, FederBio e Unione Italiana Vini organizzano una tavola rotonda dal titolo “Contaminazioni accidentali e tecnicamente inevitabili di prodotti fitosanitari in agricoltura biologica”. Infine alle 16.30 l'incontro “Le enoteche di Eataly, cantiere aperto per la Slow Wine Coalition” per presentare le attività che Eataly realizzerà con Slow Food con l'obiettivo di aprire le sue enoteche ai princìpi della Slow Wine Coalition promuovendo il modello di “cantiere aperto” a tutti, dai produttori ai selezionatori, dove incontri, eventi e formazione siano propedeutici alla creazione di un manifesto condiviso.
- Martedì 28 febbraio. Innanzi tutto il convegno organizzato in collaborazione con Vendemmie, “La comunicazione e promozione del vino tra revisione OCM e istanze salutiste”, alle ore 11 in Sala Opera, in cui i principali attori del mondo del vino, tra cui consorzi, associazioni di categoria ed esponenti istituzionali si confrontano sull’impianto – attualmente in bilico – creato negli anni dall’Unione europea per supportare la promozione del vino. La nuova revisione delle regole fissate dall’Ocm, che si prefigge di salvaguardare le migliori tradizioni vitivinicole, è prossima, mentre sono sempre più forti le voci che mettono in discussione il vino per i suoi effetti sulla salute dell'uomo. Poi l’incontro di chiusura delle 12.30, in cui delegati e professionisti potranno discutere di sfide e fronti comuni e tracciare, grazie al “Manifesto per il vino buono, pulito e giusto”, il fondamento di una rivoluzione in campo vitivinicolo.
L.S.