Vino e spumanti: gli sconti più bassi preludono a un aumento dei prezzi
A Vinitaly un rapporto di IRI sui trend delle vendite di vino e spumanti nella distribuzione moderna fra 2021 e 2022. L’anno scorso meglio le bollicine (+18% a volume e +20,5% in valore) del vino (-2,2% in vol e +2,1% in val). Prime 11 settimane del 2022 cali (non sorprendenti) quasi a due cifre in valore e in quantità sia per vino che spumanti. Ma a preoccupare è l’impatto dell’inflazione: per ora solo riduzione degli sconti sui vini in promozione, presto saliranno i prezzi in tutti gli scaffali.
Quali i principali trend di inizio anno 2022 e quali prospettive per i prossimi mesi nelle vendite dei vini nella distribuzione organizzata?
Una risposta a questi interrogativi l’ha data, partendo dal confronto con i dati del 2021, il rapporto presentato a Vinitaly “Vino e bollicine nella distribuzione moderna. Un 2022 pieno di incognite” a cura di Virgilio Romano, direttore di business insight di IRI (Information Resources Inc.), azienda internazionale di ricerche di mercato.
Dalla relazione, le cui slides sono consultabili sul sito di Vinitaly (vedi), risulta che il 2021 è stato a doppia faccia per vino e bollicine nei vari canali della distribuzione moderna, che insieme valgono un giro d’affari di quasi 3 miliardi di euro, con «atterraggio morbido per il primo» e «volo in quota per il secondo». Il vino infatti è calato in quantità del -2,2% ma è cresciuto in valore del +2,1%. Invece le bollicine sono cresciute del +18,01% a volume e del +20,5% a valore.
Riguardo al vino, è cresciuto sia in volumi che, soprattutto, in quantità soltanto un formato di vendita: le bottiglie fino a 0,75 litri, sia dei vini certificati Docg-Doc-Igt (+1,8 in volume, +5,9 in valore) sia di quelli non certificati (+2,1% in vol, + 5,5% in val). Tutto il resto ha registrato segni meno. E a guidare il calo sono stati i segmenti che erano cresciuti tanto nel 2020. Mentre gli spumanti, sia dolci che secchi, hanno avuto una forte crescita nel 2021: tutti sopra le due cifre, a parte il Brachetto in valore.
Le prime settimane del 2022
Ma come è iniziato quest’anno? Abbiamo i dati delle prime 11 settimane. E, come riferito nella relazione, l’inizio è stato con il segno negativo, quasi a due cifre. Ma «non a causa dei prezzi, non a causa della guerra». Si tratta invece di un andamento «atteso e non casuale» legato ai rialzi eccezionali del periodo corrispondente del 2021.
In altri termini «il 2022 parte con un forte calo perché vini e spumanti hanno evidenziato una forte crescita durante le prime settimane del 2021». Così il vino ha registrato un -8,6% in volume e un -9,1% in valore, mentre gli spumanti -9,8% in volume e -12,4% in valore.
Questi cali si sono verificati in tutti i canali della distribuzione organizzata, compreso l’e-commerce, che ha ritracciato rispetto alla forte crescita di inizio 2021. Con un’unica eccezione: le bollicine nei discount, che è il canale che si è difeso meglio in queste prime settimane del 2022.
Come interpretare questo andamento? «L’inizio del 2022 non deve spaventare – ribadisce il rapporto -, è un calo atteso e fisiologico a seguito della grande crescita di inizio 2021». Infatti il confronto con il 2019, mostra un riallineamento verso i trend storici: a) crescita del formato di bottiglia da 0,75 litri, calo dei grandi formati, tenuta del brick; b) spumanti in crescita, anche se con ritmi più attenuati.
Come proseguirà il 2022?
Piuttosto l’analisi di IRI si sofferma su un altro aspetto. «La vera incognita del prosieguo dell’anno – si legge nelle slides - è quella legata ai prezzi». Per ora non c’è «nulla ancora in evidenza in termini di risalita prezzi», ma «si legge uno sconto medio più basso», vale a dire il «tentativo di recuperare marginalità senza toccare il prezzo a scaffale».
In altri termini, le promozione con sconti più profondi segnano il passo a vantaggio di quelle con sconti minori. E vuoi «un po’ il mix di acquisti, un po’ il mix di sconto più basso, un po’ una maggiore prudenza» dei compratori, fatto sta che «gli effetti sull’efficacia promo sono negativi (si vende meno dello sorso anno) per milione di euro di sconto concesso (rispetto al 2021)»
I prezzi a scaffale, invece, sono ancora fermi: nulla si muove. Ma l’effetto dell’inflazione, del rincaro dei prezzi, ci sarà e «gli aumenti arriveranno, è incerto solo il quando arriveranno e quanto saranno intensi». Ma, conclude il rapporto, «avranno certamente impatti sui risultati dell’anno in corso».
Redazione