Nuova olivicoltura siciliana e il valore della biodiversità autoctona

olio di oliva, olivicoltura

Il 23 ottobre convegno a Partanna (Trapani) sui vari aspetti della olivicoltura siciliana: dalle cultivar autoctone, ai modelli d’impianto, alle tecnologie per la sorveglianza e la certificazione fitosanitarie. In conclusione degustazione di oli siciliani.


Ci sarà anche la presentazione del progetto Spremo “Applicazione di tecnologie ‘smart’ per il monitoraggio, prevenzione e diagnosi precoce delle malattie di interesse economico dell’olivo” (Psr 2014-2020 Sicilia) al convegno in programma domani presso il Castello Grifeo di Partanna (Trapani) con il titolo “Il valore della biodiversità autoctona nella nuova olivicoltura siciliana”
E’ quanto reso noto nei giorni scorsi dal Crea - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, che partecipa come partner al progetto Spremo con il Crea Difesa e Certificazione di Bagheria (Palermo) e interverrà al convegno con il responsabile scientifico Dott. Antonio Giovino che lo illustrerà ai presenti.
Le altre relazioni scientifiche del convegno, dopo i saluti istituzionali e l’introduzione, saranno del Prof. Tiziano Caruso (Università di Palermo), che tratterà “I modelli d’impianto”, l’agronoma Vitamaria Pantano, che parlerà delle “Cultivar principali e minori del germoplasma autoctono siciliano” e del Prof. Walter Salvatore Davino (Università di Palermo) sul tema “Le nuove tecnologie a servizio della certificazione fitosanitaria”.
Seguiranno l’intervento del giornalista Maurizio Pescari sul suo libro ‘L’olio e gli altri ingredienti della nostra vita’ (Rubbettino) e della Dott.ssa Barbara Alfei dell’Agenzia servizi settore agroalimentare delle Marche su “Biodiversità e tipicità degli oli monovarietali italiani”.
A moderare l’incontro sarà la giornalista Jana Cardinale. Concluderà i lavori l’intervento dell’assessore regionale all’agricoltura Tony Scilla.
Per finire “Degustazione guidata degli oli varietali siciliani – panel test” e mostra di olive di diverse varietà autoctone siciliane.


Redazione