Il Coi annuncia studio sui comportamenti dei consumatori di olio d’oliva
Il consumo di olio d'oliva ha subito negli ultimi anni notevoli cambiamenti per volume e in relazione alle aree geografiche. In sintesi, dal 2004/05 è iniziato un trend negativo nell’Unione europea, mentre il consumo ha cominciato a crescere costantemente nei Paesi esterni al Consiglio oleicolo internazionale (Coi). Se in Europa il consumo è calato dal 70% al 50% circa del consumo mondiale, nei Paesi esterni al Coi è aumentato dal 14% al 30% del consumo globale.
Il segretariato esecutivo del Coi ha annunciato nei giorni scorsi di essere in procinto di lanciare uno studio sui nuovi comportamenti dei consumatori di olio d’oliva «per analizzare le variabili coinvolte nel consumo e capire che cosa abbia causato il suo declino in alcuni Paesi». Lo studio, spiega il Coi, consisterà in una revisione di tutte le informazioni finora pubblicate sul consumo di oli e grassi sia a livello nazionale che internazionale e nell'analisi di informazioni secondarie provenienti da fonti pubbliche e private. E’ prevista inoltre un'indagine rappresentativa condotta mediante un questionario strutturato rivolto ai consumatori dei Paesi interessati. Questa piattaforma di questionari dovrebbe aumentare l'efficienza e la sicurezza del processo di raccolta dei dati.
Il progetto partirà il prima possibile, fa sapere il Coi, una volta risolta l’emergenza pandemia.
L.S.