Proprietari forestali europei (Cepf): la gestione dei boschi dev’essere attiva

in Brevi
Allasia e Schorlemer
Il nuovo Regolamento sulla Deforestazione è basato su una definizione di “degrado forestale” legata a una classificazione che stabilisce quali siano le pratiche sostenibili in bosco e quali non, ma poco o nulla dice sulle modalità con cui gestire il patrimonio boschivo e forestale. «Per noi, invece, la gestione attiva dei boschi è un elemento fondamentale. L’impressione che abbiamo è che la Commissione Europea sia orientata verso una crescita naturale dei boschi con un intervento umano molto limitato».
E’ quanto affermato da Hubert de Schorlemer, responsabile dei rapporti tra gli aderenti al network della Confederazione Europea dei Proprietari Forestali (CEPF), il 24 novembre scorso in occasione della visita insieme al segretario generale del CEPF Fanny Pomme Langue a Palazzo della Valle a Roma, quali ospiti della FNP “Risorse boschive e coltivazioni legnose” di Confagricoltura, presieduta da Enrico Allasia
La CEPF è l’associazione, di cui Confagricoltura è socia dal 2019, che comprende piccoli e medi proprietari di aree boschive: 20 confederazioni nazionali e vari enti nazionali e internazionali. In tutto rappresenta 14 milioni di persone, titolari del 60% delle aree forestali europee. La Cepf ha un approccio critico ma costruttivo alle politiche comunitarie, giudicate green ma disomogenee e poco vicine alla quotidianità degli operatori del settore.
«Nonostante l’estensione dei boschi abbia raggiunto gli 11 milioni di ettari con un incremento in dieci anni di 587 mila ettari – ha sottolineato Enrico Allasia – sfruttiamo solo il 30% dell’intero patrimonio boschivo, con la conseguenza che l’Italia importa il 70% del suo fabbisogno interno. Siamo i primi per import di legna da ardere e per semilavorati, quarti per la produzione di scarti destinati a produzione di energia da biomasse». Per il presidente della Fnp Risorse boschive di Confagricoltura bisogna sburocratizzare e potenziare la programmazione: «ottenere le autorizzazioni al taglio è difficile e i piani di assestamento e di gestione sono pochi».
«L’incontro con de Schorlemer e Pomme Langue – ha concluso Allasia - è stata l’occasione per approfondire il loro lavoro. Insieme al Cepf potremo portare le problematiche del nostro settore sul tavolo della politica con maggiore efficacia».
 

Redazione