Mercato dei fiori di Pescia: Confagricoltura Pistoia chiede tavolo di crisi
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Confagricoltura Pistoia scende in campo sulla questione del rischio di chiusura del Mefit (Mercato dei fiori della Toscana) per non conformità alle norme di sicurezza e antincendio, sullo sfondo del mai avviato «piano di manutenzione e valorizzazione» previsto da un accordo di programma del 2016 fra Comune di Pescia e Regione Toscana, e chiede la creazione di un «tavolo tecnico di crisi».
I vertici dell’Unione provinciale pistoiese della Confederazione, che si trovano a fare i conti direttamente con la situazione da poco tempo per via di una nuova azienda florovivaistica socia che opera al Mefit, hanno fatto appello ieri alle istituzioni con una nota in cui, oltre a invocare l’attivazione immediata del tavolo tecnico, chiedono che si impegni ad affrontare la situazione emergenziale della struttura mercatale contestualmente alla «elaborazione di un piano di rilancio in grado di garantire la sostenibilità economica a medio-lungo termine del mercato».
Stando ai dati forniti dal Mefit, al mercato pesciatino per il commercio all’ingrosso di fiori e piante operano circa 600 aziende fra florovivaisti e commercianti di fiori da cui dipende il sostentamento di oltre 3 mila persone. «Siamo sensibili alla problematica delle aziende florovivaistiche che operano sul Mefit e siamo intenzionati a fare tutto il possibile per dare continuità alle loro attività – dichiara Confagricoltura Pistoia – ma per noi ciò dovrà avvenire nel contesto di una strategia imperniata su un piano di gestione e rilancio della struttura sostenibile economicamente e credibile, possibilmente guardando alle opportunità di finanziamento che potrebbero essere individuate in questa fase sul fronte della transizione ecologica». «Come in tutte le maggiori situazioni di crisi economiche e aziendali di altri settori – conclude la nota di Confagricoltura Pistoia - è necessaria l’immediata costituzione di un tavolo di crisi, composto da esponenti istituzionali, tecnici e rappresentanti delle categorie economiche, che sia in grado di prendere di petto la questione».
Redazione