Floramiata: l’asta fallimentare il 15 aprile. 4 o 5 i possibili acquirenti

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malgrado l'obbiettivo di salvare 130 posti di lavoro da parte della regionesi deve passare  per la vendita di Floramiata, l'azienda di Piancastagnaio dichiarata fallita e che vedrà il 15 aprile se realmente i 4 o 5 i possibili acquirenti che hanno manifestato il loro interesse a rilevare l'impresa formalizzeranno fattivamente le loro intenzioni difronte al giudice e alla curatela.

Sono queste le principali novità emerse nel corso degli incontri dedicati all'esame della difficile situazione della principale impresa amiatina, che si sono tenuti presso la presidenza della Regione Toscana, presenti il curatore fallimentare, Gianni Sismondi, i rappresentanti delle istituzioni locali e le organizzazioni sindacali. Gli incontri sono stati coordinati da Gianfranco Simoncini, consigliere del presidente Rossi per le questioni del lavoro, che ha sottolineato come la Regione continuerà a fare la sua parte per garantire un futuro all'azienda e un lavoro ai suoi dipendenti. E' su questo punto che si è concentrato in particolare Simoncini, che ha ricordato come il prossimo 31 marzo termineranno i benefici della cassa integrazione in deroga, senza possibilità di accedere ad altri ammortizzatori sociali. La Regione si è impegnata quindi a verificare la possibilità di far ricorso a contratti di solidarietà di tipo B, ma ha anche ventilato l'ipotesi di un part time verticale tra gli oltre 130 lavoratori così da dividere i sacrifici in attesa di un esito positivo della procedura di vendita. Il tavolo ha esaminato le varie possibilità ed i tempi dell'iter di vendita che potrebbe concludersi entro il giugno prossimo. È stato apprezzato che da parte del curatore Gianni Sismondi si stiano approntando tutte le condizioni in grado di facilitare e promuovere la presentazione di offerte serie e credibili. È stata anche esaminata l'eventualità, non auspicabile, che l'asta di metà aprile possa non concludersi positivamente e che si debba ricorrere ad una nuova procedura. Da questo punto di vista è stato chiesto al curatore fallimentare di esaminare la possibilità di far ricorso ad un eventuale affitto d'azienda, un'ipotesi che lo stesso Sismondi si è detto disponibile ad approfondire.

Redazione Floraviva