ECHA: il glifosato non è classificabile come cancerogeno
-
in Brevi
Agenzia Chimica Europea: il glifosato resta classificato “tossico per la vita acquatica”, ma l’evidenza scientifica non giustifica di classificarlo cancerogeno.
«Il Comitato per la valutazione dei rischi dell'ECHA (European CHemical Agency) è d’accordo sul mantenere l'attuale classificazione del glifosato come causa di gravi lesioni oculari e sostanza tossica per la vita acquatica. Sulla base di un'ampia revisione delle prove scientifiche, il comitato conclude nuovamente che la classificazione del glifosato come cancerogeno non è giustificata».
È quanto affermato in una nota del 30 maggio scorso dell’ECHA, l’Agenzia dell’Unione Europea deputata alla sorveglianza delle sostanze chimiche, in cui si legge anche che il Comitato ha riscontrato che le prove scientifiche disponibili non soddisfano i criteri per classificare il glifosato come sostanza cancerogena, mutagena o tossica per la riproduzione. Mentre per il Comitato le classificazioni esistenti del glifosato come sostanza che provoca gravi lesioni oculari ed è tossica per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata dovrebbero essere mantenute.
Il nuovo parere del Comitato, continua la nota dell’Agenzia Chimica Europea, «è coerente con la proposta dei quattro Stati membri che attualmente valutano il glifosato: Svezia, Francia, Ungheria e Paesi Bassi, nonché con il parere del 2017 del Comitato stesso».
Il parere adottato sarà inviato alla Commissione Europea e all'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) entro metà agosto. L'EFSA effettuerà la sua valutazione del rischio del glifosato, che dovrebbe essere pronta nel luglio del 2023.
La Commissione Europea analizzerà le conclusioni dell'EFSA e il rapporto di valutazione sul rinnovo preparato da Svezia, Francia, Ungheria e Paesi Bassi. La Commissione presenterà quindi agli Stati membri un rapporto sul rinnovo e un progetto di regolamento sulla possibilità o meno di rinnovare l’approvazione del glifosato.
Redazione