Un fiore per… la Pasqua nel centro-nord Italia

In un recente comunicato stampa del Mercato dei fiori della Toscana - città di Pescia è stato segnalato che al Mefit i fiori più venduti in questo periodo sono stati la Calla, la Violacciocca, i Gigli (Lilium), il Cinesino, il Garofano, la Gerbera e la Fresia.
Tra questi, scegliamo la Violacciocca come “Un fiore per… la Pasqua nel centro-nord Italia”. Infatti, come ricordato nel comunicato del Mefit, «in alcune aree geografiche, in particolare del centro-nord Italia, è questo il fiore tipico della Pasqua, tanto che è conosciuto anche come la Viola di Pasqua». 
Con il termine Violacciocca ci si può riferire sia al genere Matthiola, che prende il nome dal medico e botanico senese Pietro Andrea Mattioli (Siena 1501 - Trento 1578), sia, più spesso, a una delle sue circa 50 specie tra annuali e perenni: la Matthiola incana, da cui sono derivati tantissimi ibridi dai colori sgargianti dal bianco al giallo, dal rosa al cremisi, dal lavanda al porpora. E’ utilizzata per le aiuole, ma anche come pianta fiorita in vaso o per produrre fiori recisi. 
Secondo giardinaggio.it, le «violeciocche sono piante tipiche dei vecchi giardini; per un po' di tempo sono passate di moda, indicate come "piante della nonna" e in quanto tali sembrava dovessero essere disprezzate, almeno in Italia; queste piante annuali o biennali sono di origine europea, che vengono coltivate in giardino da centinaia di anni, in particolare sono piante tipiche dei giardini dei cottage inglesi, così poco formali, dall'aspetto quasi naturale». Inoltre hanno vita breve e «in genere il loro ciclo vitale dura poco più di un anno; pur non temendo il freddo, dopo la produzione dei frutti tendono a disseccare, torneranno l'anno successivo direttamente da seme. Quindi, se quest'anno decidiamo di seminare, anche direttamente a dimora, delle violeciocche, è assai probabile che la nostra aiola verrà visitata di anno in anno da queste piante bellissime, con una delicata fioritura profumata». 
La violacciocca, che è soggetta agli attacchi di parassiti quali gli afidi e la cocciniglia, predilige suoli calcarei e cresce fra gli scogli o sui vecchi muri. In Italia è comune lungo tutte le coste: dalla costa tirrenica, sino alle coste del mar Ionio e dell’Adriatico. Si trova anche nell’entroterra fino a 600 metri di altitudine. 
Riguardo invece al suo significato nel linguaggio dei fiori, esistono varie interpretazioni. Ad esempio, quella di fiore che rappresenta lo sdegno e la bellezza durevole, oppure quella di simbolo della fedeltà assoluta e completa. Alle spalle di queste credenze c’è una leggenda secondo la quale questo fiore sarebbe stato scelto da una fanciulla che morì mentre correva dal suo amato per sfuggire al promesso sposo che disprezzava. Il fiore ritornerebbe ogni anno per consolare l’amore perduto.
 
Redazione