Le 3 B di Bonacchi a Vinitaly, fra novità, sorprese e aspettative

Bonacchi a Vinitaly

Allo stand C17 nel padiglione 9 della Toscana di Vinitaly si potranno degustare le annate 2022 dei vini Bonacchi di punta, ma anche il nuovo Chianti biologico in anteprima e qualche sorpresa. Le aspettative di mercato dell’enologo Misuri, a cominciare dalla fondamentale America e dal ritorno della Cina. In Italia è sempre gdo. 

 
Pronta al via a Verona la 55esima edizione del salone internazionale dei vini e distillati Vinitaly, che si svolge da domani 2 aprile a mercoledì 5 aprile presso Veronafiere. Fra le aziende vinicole che rappresentano i colori del vino toscano nel mondo spicca Cantine Bonacchi, un’azienda giunta alla quarta generazione con sede centrale, impianto di imbottigliamento all’avanguardia e 42 ettari di vigneti a Quarrata (Pistoia) nel cuore del Chianti Montalbano. A cui si aggiungono i 23 ettari di vigneto a Chianti Classico della Fattoria Casalino a Castelnuovo Berardenga, il Podere Molino della Suga di Montalcino con i suoi 11 ettari di vigne a Brunello e Rosso di Montalcino, altri 21 ettari di vigneti (di cui 9 nuovi) dedicati alla produzione di Rosso Toscana, Chianti Colli Senesi, Igt Vermentino e Pinot Grigio Igt. Più un nuovo investimento a Bolgheri - da qui lo slogan delle 3 B per Badesco, Brunello e Bolgheri - che sarà presentato ai clienti in fiera allo stand aziendale C17 del Padiglione 9 (Toscana), dove la delegazione Bonacchi sarà presente al completo e si potranno degustare i vini di casa.  
Floraviva ha sentito l’enologo di casa, Ivan Misuri, vincitore nel 2020 dell’8^ edizione del “Premio Giulio Gambelli”, alla vigilia della partecipazione a Vinitaly 2023, per farsi illustrare le novità aziendali, l’esito dell’ultima vendemmia e le aspettative dell’azienda vinicola di Andrea Bonacchi nell’attuale contesto di mercato nazionale e internazionale.
A parte il nuovo investimento (e i suoi prodotti) di cui non volete parlare ancora, prima dell’inizio di Vinitaly, c’è qualche altra novità da dichiarare?
«Un nuovo vino biologico»
Di che si tratta?
«Un vino rosso, un Chianti ottenuto da uve biologiche».
Quando lo avete lanciato?
«Lo presentiamo per la prima volta a Vinitaly. Non ha ancora un nome».
Quindi è un’anteprima, ci può anticipare qualcosa?
«Sì. È un prodotto della tradizione ma che, grazie a tutti gli accorgimenti “bio” che vengono intrapresi sia a livello di vigna sia di trasformazione in cantina, rientra nei vini biologici. Il risultato non ha niente da invidiare ai prodotti tradizionali e se consumato nell’annata corrente è molto più vivo e ricco di profumi rispetto a un prodotto non biologico».
Come è nata la scelta di incominciare a misurarsi anche con il vino biologico?
«La decisione è frutto dei trend di mercato. Sempre più consumatori chiedono vini biologici, c’è molta più attenzione a questo comparto, e gli acquirenti sono disposti anche a spendere qualcosa in più per avere un prodotto non solo buono ma anche biologico. Abbiamo deciso quindi di fare il nostro ingresso anche in questo mercato».
Rispetto ai vostri vini di punta – come Chianti e Chianti Classico, Super Tuscan Badesco, Igt Vermentino e Pinot Grigio Igt Toscano – come è stata l’ultima vendemmia?  
«La vendemmia 2022 sembrava molto difficile e in realtà alla fine è stata un’ottima vendemmia. I prodotti si presentano freschi, integri e con un bell’aroma fruttato e quindi sono molto piacevoli da degustare».
E a livello di quantità? 
«Ci aspettavamo una forte riduzione, ma in realtà non c’è stata perché la vite ha retto bene al caldo torrido di luglio».
Passando alle prospettive, come valuta il contesto di mercato? 
«In questo momento, a causa del difficile reperimento di alcuni materiali come le bottiglie, il mercato è in una fase di contrazione. Ma ciò è dovuto alla mancanza dei materiali più che a un calo della domanda e degli ordini».
Ci si prefigurava questo scenario già l’anno scorso o sbaglio? 
«Sì. Ci sono state delle forti oscillazioni di prezzo dei materiali. Il prezzo del vino sfuso non è aumentato. Mentre il prezzo di una bottiglia vuota è quasi raddoppiato».
E i prezzi dei vini in bottiglia quanto sono aumentati? 
«Hanno subito dei leggerissimi aumenti».
Sempre analizzando il contesto di mercato, l’export di vino italiano nel 2022, secondo Vinitaly, ha segnato un +9,8% in valore ma -0,6% in volumi. Corrisponde a quanto registrato dal vostro osservatorio aziendale? 
«Più o meno sì».
E, a proposito di mercati di sbocco, come sono andate le cose l’anno scorso?
«Nell’export c’è stata una forte contrazione del mercato cinese dovuta alle ulteriori restrizioni per il Covid che loro hanno avuto rispetto a noi. Il mercato cinese sta riprendendo a macinare in questi giorni. Là c’è tanta voglia di vino italiano, quindi la nostra speranza è che riparta il mercato cinese e bene».
Sarete soddisfatti quindi dell’annunciato ritorno a Vinitaly di una così nutrita delegazione di buyer cinesi?
«Sì, la Cina tornerà forte. È il Paese che è stato più penalizzato dal Covid».
E per l’azienda Bonacchi questo quanto conta? 
«Abbiamo una persona che lavora sul mercato cinese, che è uno sbocco importante, soprattutto per alcuni vini come i super Tuscan o gli Igt e le riserve».
Altri mercati interessanti?
«Il mercato americano, che ormai ha un importante livello di volumi di vendite ed è abbastanza costante nel mantenerli»
È importante anche per la vostra azienda il mercato statunitense?
«Sì, per alcuni vini ad oggi continua a essere lo sbocco principale di mercato. Ad esempio Brunello di Montalcino e Chianti Classico sono principalmente esportati nel mercato americano».
Anche da questo punto di vista dunque la fiera Vinitaly, con la delegazione di compratori americani così numerosa, fa al caso vostro dunque. Avete buone aspettative?
«Sì».
Infine, sul mercato italiano, che per voi significa soprattutto grande distribuzione (gdo), come è stato il 2022? 
«I prezzi del vino nei supermercati non sono stati al passo con l’inflazione, ma è il nostro mercato di riferimento, per cui speriamo la gdo riesca a venire incontro alle esigenze dei produttori, che nell’annata 2021-22 si sono accollati tutti gli aumenti delle materie prime».

Per fissare appuntamenti in fiera con lo staff di Bonacchi: 339-7236851.
Per ulteriori informazioni sulle Cantine Bonacchi: bonacchi.it.
 
Redazione
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