Giornata mondiale dell'ambiente: rendiamo il pianeta grande di nuovo
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«Facciamo proprio lo slogan del presidente francese Macron, 'Let's make this planet great again', rendiamo il pianeta grande di nuovo». Così Erik Solheim, direttore del Programma ambientale delle Nazioni Unite (Unep) dà il via con un video messaggio alla Giornata mondiale dell'Ambiente che si celebra oggi, 5 giugno, per un invito comune a riconnettersi con la natura.
Erik Solheim, pur senza citare direttamente Donald Trump, riprende la frase pronunciata da Emmanuel Macron dopo l'annuncio del presidente americano del ritiro degli Usa dall'accordo sul clima di Parigi, "scippando" all'inquilino della Casa Bianca la frase cult "Make America great again" per rilanciarla in chiave ambientalista.
La Giornata dell'Ambiente quest'anno accende i riflettori sulla necessità per l'uomo di recuperare un rapporto con l'ambiente più sano, consapevole, e con lo slogan «riconnettersi alla natura» invita tutti ad uscire all'aperto.
Le iniziative in tutto il mondo sono oltre un migliaio. Tra queste la maxi operazione di pulizia spiagge organizzata da volontari su entrambi i lati del confine Stati Uniti-Messico: azione simbolica visti i piani dell'amministrazione Trump sul muro tra i due Paesi, a testimoniare solidarietà davanti alla minaccia per l'ambiente che è comune a tutta l'umanità.
Tra gli altri annunci, l'Unep cita quelli di Bosnia Herzegovina e Finlandia che hanno istituito nuove aree protette per oltre 1600 chilometri quadrati. E per la prima volta, sottolineano le Nazioni Unite, nel mondo le aree marine protette sono più estese di quelle terrestri. Stasera le città di ogni parte del globo illumineranno di verde i luoghi e monumenti simbolo, dalle cascate del Niagara alle piramidi d'Egitto.
Il presidente italiano Sergio Mattarella ricorda l'importanza di implementare l'accordo di Parigi: «Il nostro Paese ospiterà a giorni il G7 dell'Ambiente e si adopererà per allargare la condivisione: l'impegno per avversare i mutamenti del clima è parte integrante degli obiettivi inseriti nell'agenda 2030 delle Nazioni Unite».
Anche il ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, fa riferimento all'accordo di Parigi: «La scelta di Trump è non solo irresponsabile, ma inaccettabile. Negare il cambiamento climatico, uscire unilateralmente da un patto sottoscritto da 195 Paesi, significa mettere gli Stati Uniti in una posizione di isolamento che non ha precedenti nella storia recente. Si tratta di una visione miope legata a un modello economico e industriale che rifiuta l'innovazione, 'rifiuta il futuro' come ha detto lo stesso Obama.»
Redazione