Danni del Covid al florovivaismo Ue: -4,1 mld (solo 1/4 sui fiori recisi)

Danni del Covid al florovivaismo Ue

In marzo e aprile l’emergenza Covid-19 ha causato 4,1 miliardi di euro di perdite nel florovivaismo dell'Ue secondo il primo bilancio di Copa-Cogeca, Ena e altri soggetti della filiera europea: 1 mld nel comparto fiori e fronde recisi, quasi 3 mld per le piante vive (1,8 mld per quelle in vaso e 1,1 mld per le piante da esterno) e 72 milioni per i bulbi. Chiesto supporto alla Commissione europea, che però ha detto di rivolgersi agli stati membri e all’imminente fondo europeo “Next Generation Ue”.


Impatto durissimo del Coronavirus sull’intero settore del florovivaismo: fiori recisi e piante vive più bulbi. Copa e Cogeca, i comitati degli agricoltori e delle cooperative agricole dell’Unione europea, insieme ai maggiori soggetti rappresentanti della filiera florovivaistica comunitaria, fra cui Ena (European nurserystock association) e Union Fleurs (associazione internazionale di commercianti di piante e fiori), hanno presentato il 16 giugno alla Commissione europea un rapporto sui dati raccolti dalle organizzazioni ad esse associate nelle varie parti del territorio europeo, e il bilancio è un buco nero di 4,1 miliardi di euro di perdite nell’Ue in sei settimane di marzo e aprile. 
Un risultato drammaticamente negativo che mostra la necessità di un’azione dell’Ue per mantenere il potenziale di mercato e salvaguardare gli investimenti e i livelli di occupazione nel settore. Azione che i rappresentanti agricoli e florovivaistici hanno puntualmente chiesto alla Commissione Europea, la quale però, stando al comunicato del 16 giugno di Copa-Cogeca, ha passato la palla ai livelli nazionali e al fondo europeo per la ripresa “Next Generation Ue”. 
Più nello specifico, come hanno riportato il 18 giugno anche i comunicati di Coldiretti e Cia, le perdite subite dalle imprese della filiera florovivaistica durante le settimane di emergenza da Covid-19 si sono così articolate: 3 miliardi circa per i produttori di piante in vaso e da esterno e 1 miliardo per il settore del fiore reciso. Nel dettaglio, si è trattato di 1,065 miliardi di euro di danni per fiori e fronde recise, 1,131 miliardi di euro di danni per piante da esterni, 1,852 miliardi di euro per le piante in vaso e 72 milioni di euro per i bulbi.
«Le attuali tendenze del mercato – come specificato da Copa-Cogeca e ripreso da Cia - indicano segni di parziale recupero per alcuni settori, come quello delle piante da giardinaggio, ma il quadro generale mostra un forte calo dell'attività economica con forti discrepanze nel mercato unico. Sebbene le deroghe alle regole di concorrenza concesse dalla Commissione Ue siano riconosciute come un segnale politico positivo, non sono sufficienti a fornire un aiuto finanziario tangibile, a causa delle specificità del settore florovivaistico. Si deve fare di più».
Durante l'incontro la Commissione europea ha riconosciuto che il comparto è stato uno più colpiti dalla crisi pandemica. Però ha incoraggiato i produttori di piante e fiori, come già detto, a chiedere un sostegno a livello nazionale attraverso l’imminente fondo “Next Generation Ue”, che vale 750 miliardi di euro, perché «il bilancio agricolo comunitario non può essere mobilitato per fornire sostegno diretto a questo come a nessun altro settore agricolo». 
I rappresentanti agricoli e del florovivaismo hanno inoltre chiesto alla Commissione di riprendere un dialogo strutturato e regolare con il settore attraverso l'organizzazione delle riunioni annuali del Civil Dialogue Group (CDG) on Horticulture, di reinvestire sulla raccolta/scambio annuale di dati e statistiche su produzione, consumo e commercio a livello di Unione europea e di dedicare linee di bilancio specificamente progettate per la promozione di fiori e piante vive nell'ambito dei programmi Ue di promozione dei prodotti agricoli. Infatti riprendere il dialogo con gli operatori di questo settore, con competenze tecniche, in tutta Europa, è fondamentale per sviluppare le politiche giuste, capaci di aiutarne il recupero e lo sviluppo.
Nel corso della riunione la Commissione e i rappresentanti del settore hanno concordato di incontrarsi nuovamente entro la fine dell'anno per discutere ulteriormente dell’impatto della pandemia di Covid-19 sul settore, una volta che saranno disponibili nuovi dati.

Redazione