Giardini da intervista: museo di Luicciana dove l’intensità dell’arte ha disegnato un volto nuovo al paesaggio

Prosegue il nostro viaggio nei meravigliosi giardini di arte contemporanea della Toscana: oggi la nostra curiosità ci ha spinto, nonostante le prime avversità climatiche invernali, verso Cantagallo, in provincia di Prato.  Qui sorge un incredibile Complesso artistico contemporaneo formato dal Museo all’aperto di Luicciana, il Circuito di Arte Pubblica e il Circuito di Arte Ambientale: la sapiente suddivisione in tre aree permette un’avanzata sperimentazione artistica che, nel tempo, ha visto la partecipazione di molti artisti noti a livello internazionale.  Informandoci, scopriamo che il Museo nacque nel 1983 come naturale evoluzione di una mostra periodica collettiva che presentava lavori di vari artisti. Per volere della Pro Loco di Luicciana, del Ce.Pa.C. (Centro di promozione artistico-culturale di Prato) e del comune stesso di Cantagallo si dette vita a questa interessante sperimentazione a lungo termine con l’intento di donare un volto nuovo al paese, grazie all’apporto di opere pittoriche e scultoree inserite nell’abitato come tessere di un unico mosaico. E l’intento appare pienamente realizzato ai nostri occhi di visitatori. Ciò che si prospetta, già a un primo sguardo, è una vera e propria rinascita dell’intero panorama naturalistico dovuta alla vivacità delle opere. Le mura e le corti sono state nobilitate, spazzando via il grigiore degli inverni e risvegliando l’intera vita culturale dell’alta valle del Bisenzio. Il comune di Cantagallo, infatti, si è da subito dedicato alla promozione del suo Museo, avvalendosi della collaborazione di soggetti esperti nel settore, come il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, e promuovendo in prima persona progetti che potessero arricchire la collezione. Qui incontriamo opere di molti artisti dell’avanguardia fiorentina degli anni ’60 e ’70, fra cui Vinicio Berti, Silvio Loffredo, Gualtiero Nativi, e in generale un giusto connubio fra maestri di livello internazionale e giovani leve per una prospettiva che sa integrare arte affermata e emergente. Il borgo di Luicciana ospita affreschi, sculture, installazioni in ceramica e ferro, oggetti polimaterici in un unico museo all’aperto. Nel circuito di Arte pubblica sono inserite opere urbane di noti artisti che hanno avuto, al momento della realizzazione, come obiettivo quello di integrare la loro arte al territorio. Esempio perfetto di questo connubio è “Chi mi parla” dello scultore Vittorio Corsini di Firenze: l’opera assolve, infatti, anche la funzione di un punto della pubblica illuminazione nei pressi della Chiesa di San Michele. O ancora, “Fornire realtà” di Bert Theis, balaustra che ha sostituito un fatiscente parapetto di cemento sulla strada comunale Luicciana-Cantagallo. Qui troviamo allora la sorprendente soluzione dell’arte ai bisogni del territorio: essa sa rispondere concretamente alle esigenze di un paesaggio apportando il suo valore aggiunto di una colorata intensità, che sembra ormai mancare nel grigiore in cui versano molti panorami toscani, abbandonati a se stessi. 

 
Anna Lazzerini