Vendemmia: calo produttivo medio del 20% per il Vino Chianti

Vendemmia 2023 calo produttivo del Vino Chianti

Il Consorzio Vino Chianti Classico fa sapere che in alcune aziende il danno produttivo «sfiora il 40% a causa della Peronospora», ma che la «qualità resta buona». Il presidente Busi: «imprese tartassate dall'aumento dei costi di energia e materie prime».

 
«Si registra in media un calo di produzione del 20% per il vino Chianti, con valori diversi da territorio a territorio».
Ad annunciarlo oggi il presidente del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi, che ha fornito un breve aggiornamento sull’andamento della vendemmia 2023: «abbiamo iniziato a vendemmiare i bianchi e, dalla prossima settimana, vendemmieremo le uve rosse. In questo momento registriamo aziende che hanno avuto un buon raccolto, grazie ai pronti trattamenti fatti contro la Peronospora, fungo che attacca il grappolo e lo fa seccare, e altre che risentono invece di un calo di quantità. Ci sono aziende che registrano anche un danno produttivo che sfiora il 40%. Ma attenzione, da un punto qualitativo non ci sono problemi, la qualità rimane quella tradizionale del Chianti».
Busi si è soffermato anche sul problema dell’aumento dei costi di produzione: «le nostre imprese continuano ad essere tartassate dagli enormi aumenti dei costi di energia e materie prime. Il prezzo del gasolio, per far muovere i nostri trattori, è quasi raddoppiato, così come i prezzi di cartone, bottiglie, anticrittogamici. La ciliegina sulla torta è stato il rincaro del costo del denaro a causa dell’inflazione».
 

Redazione