Rischio default per il vivaismo olivicolo

L’appello del consorzio Coripro-Olivi «L’olivicoltura non può permettersi di sprecare questi due mesi. Rischia di sparire»


Sono giorni cruciali per gli olivi, pronti per la consegna e la messa a dimora, che rischiano invece di restare in vivaio. Coripro-Olivi, il Consorzio per la certificazione volontaria delle piante di olivo, facendo proprie le preoccupazioni dei consorziati e di tutto il comparto florovivaistico, richiama l’attenzione delle istituzioni sulla grave situazione che si sta creando anche e soprattutto nel settore olivicolo. «La ridotta capacità operativa – spiega l’associazione – la difficoltà nelle consegne, le incertezze della burocrazia pongono seri dubbi sulla possibilità di portare a compimento con successo la campagna primaverile di messa a dimora delle nuove piante, col pericolo di compromettere tutta la stagione. In pratica perdere questi due mesi significa perdere l’intera annata. Le disposizioni del Governo, immediatamente fatte proprie da tutte le aziende di Coripro, stanno tuttavia mettendo in difficoltà il comparto olivicolo. Nel mentre si apprezzano le misure economiche di sostegno appena approvate, che sono una prima boccata d’ossigeno per tutti, si sollecitano le autorità a rendersi consapevoli che lo specifico sistema produttivo vivaistico olivicolo, vanto del made in Italy, si basa su una stagionalità che sta per esaurirsi, se non si prenderanno provvedimenti urgenti. Gli olivi di Pescia sono apprezzati in tutto il mondo. Le difficoltà alle frontiere, la situazione di pandemia stanno rallentando il buon andamento delle consegne. E’ indispensabile che il ministero dell’Agricoltura, le Regioni, le organizzazioni di categoria si adoperino per dare risposte immediate al settore, soprattutto per salvaguardare un patrimonio di competenze del territorio pesciatino, frutto del lavoro di decine di generazioni di appassionati vivaisti».

Redazione