Pif Evo 2.0 di Coldiretti Pistoia: frantoio a Pontassieve e bilancio

Pif Evo 2.0 di Coldiretti Pistoia - frantoio a Pontassieve

Il Progetto integrato di filiera (Pif) “Evo 2.0” coordinato da Coldiretti Pistoia ha tracciato il bilancio il 22 aprile in occasione dell’inaugurazione di un nuovo frantoio, costruito con pietre locali recuperate, a Pontassieve (Firenze): «2,3 milioni di investimenti in ricerca, in uliveto ed in frantoio: per dare futuro all’olivicoltura autoctona toscana».

 
«Con Evo 2.0 abbiamo investito, formato, fatto ricerca e innovato in frantoio e in uliveto. Abbiamo messo insieme una serie di attività “replicabili” per dare futuro all’olivicoltura della Toscana». 
Ad affermarlo, in un comunicato stampa del 23 aprile, il direttore di Coldiretti Pistoia Gianfranco Drigo.
Evo 2.0, viene spiegato nella nota, è il Progetto integrato di filiera (Pif) dell’extravergine toscano “dal vivaio alla tavola”, coordinato dalla rete di Coldiretti Pistoia, di cui sono state riepilogate e rendicontate le attività svolte in tre anni il 22 aprile in occasione di un incontro in concomitanza con l’inaugurazione del nuovo frantoio nella frazione delle Sieci a Pontassieve.
All’incontro, intitolato “L’Evo degli Ulivi 2.0, abbiamo piantato il futuro”, hanno partecipato Gennaro Giliberti, dirigente della Regione Toscana per il settore agricoltura, Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana e del consorzio di tutela dell’Olio Toscano IGP, il consigliere regionale Marco Niccolai e Filippo Pratesi, assessore del Comune di Pontassieve.
Nella sala con frantoio a vista, i protagonisti del progetto Evo 2.0 hanno raccontato con parole e video esperienze e risultati scientifici. «L’incontro ha concluso la prima fase di realizzazione dell’idea ispiratrice di Evo 2.0 – ha detto Drigo -, fatta da amore per le specie olivicole autoctone della Toscana, ricerca di sostenibilità ambientale ed economica tramite la ricerca dell’eccellenza qualitativa dell’extravergine ben raccontata grazie a comunicazione e packaging capaci di risaltare la bontà del prodotto». Ora, viene annunciato nel comunicato, «le attività proseguono grazie alla rete di imprese Filiera Toscana Olio Fi.T.O. che ha messo sul mercato EVOCA TOSCANO IGP: l’extravergine che fa bene. Un olio che è già entrato nella lista dei migliori IGP della Toscana».
«Evo 2.0 in tre anni di attività (rallentate dall’emergenza Covid) – continua la nota - ha visto decine di incontri formativi e di coordinamento, investimenti per migliorare ed rinnovare uliveti e i frantoi. Un totale di investimenti di oltre 2,3 milioni di euro. Più di 60 i soggetti coinvolti, la maggior parte sono aziende agricole delle province di Pistoia, Prato e Firenze, con frantoi, vivai olivicoli e centri di ricerca. Molte aziende agricole hanno investito risorse proprie, oltre a utilizzare i finanziamenti Ue, nell’ambito del Psr di Regione Toscana». 
Tra questi investimenti, il frantoio inaugurato venerdì scorso, costruito nel conteso di un uliveto aziendale con vista sull’Arno alle Sieci: «tecnologia di ultima generazione ‘che estrae tutta la qualità dalle olive’ e con una struttura che si integra nel paesaggio delle colline a sud di Firenze, rivestito da pietre locali recuperate dalla demolizione di altre strutture».
 

Redazione