COI: importazioni USA di olio di oliva a -3% nel 2020-21
Dal COI i dati sull’import di olio 2020-2021 degli USA, nazione che vale il 35% dell’import mondiale: 390.534 t. Italia prima esportatrice in USA con 121.466 t.
Le importazioni di olio di oliva negli Stati Uniti nella campagna olearia 2020-2021 sono scese a 379.539 tonnellate (-3%) rispetto all’anno precedente.
Se consideriamo anche l’olio di sansa di oliva, le importazioni sono state di 390.534 t, con un calo pari a -1,6% sul 2019-2020. Di questo import totale, il 78,9% viene da Italia (121.466 t, +1,4%), Spagna (106.085 t, +4,9%) e Tunisia (80.662 t, -6,1%), seguite da Portogallo (25.646 t, -25,4%%) e Turchia (17.480 t, -2,9%).
Gli Stati Uniti contribuiscono a circa il 35% delle importazioni mondiali di olio di oliva e olio di sansa di oliva, più dell’Unione Europea (al 15%), del Brasile (8%), del Giappone (6%) e del Canada (5%). Cinque nazioni che valgono insieme il 69% delle importazioni nel mondo.
Di questo import totale statunitense, il 73% ricade nel codice 15.09.10 (olio vergine di oliva), il 24,2% nel codice 15.09.90 (olio di oliva) e solo il 2,8% nel codice 15.10.00 (olio di sansa di oliva).
Infine, riguardo alle tipologie di contenitori utilizzati, si registra che in Italia la maggior parte sono al di sotto dei 18 chili, con solo il 7,1% sopra i 18 kg. Quindi si tratta di oli confezionati. Un quadro simile a quello di Portogallo, Grecia, Libano, Israele e Siria. Mentre per Spagna, Turchia, Cile, Marocco, Austria, Olanda, Australia ed Egitto, in più del 75% della merce si tratta di contenitori sopra i 18 kg.
Redazione