Brilla la Selezione d’oli IG toscani ma in generale è -45%

Sono 52 gli oli evo DOP e IGP di qualità della Selezione Toscana 2022, che avrà Carlo Conti come ambasciatore. La produzione d’olio generale è calata del 45%.

Ottima annata in termini qualitativi, accompagnata però da una forte riduzione della produzione dovuta alle penalizzanti condizioni climatiche della campagna olearia 2021-2022. Con un risultato finale di 11 mila tonnellate di olio di oliva prodotto nella nostra regione nel 2021, pari a -45% rispetto alla quantità dell’anno precedente.
Questo il quadro che è emerso oggi alla tradizionale presentazione annuale – tornata davvero in presenza presso il Cinema della Compagnia a Firenze – della Selezione degli oli extravergine di oliva DOP e IGP della Toscana - 2022. Iniziativa promossa dalla Regione Toscana in collaborazione con la Camera di Commercio di Firenze, insieme a PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana, che ha visto quest’anno la partecipazione di tutte le 44 aziende produttrici dei 52 oli selezionati quale eccellenza della produzione olearia regionale.
Evento a cui era presente, insieme al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e alla vice presidente nonché assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi, il presentatore Carlo Conti, insignito con il riconoscimento di appunto «Ambasciatore egli oli extravergine di oliva DOP e IGP della Toscana». E con loro, fra gli altri, Tiziana Sarnari di ISMEA e Alessandro Parenti, capo panel e docente universitario in rappresentanza degli assaggiatori che hanno partecipato alle commissioni regionali della Selezione.
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La Toscana vede 90 mila ettari di oliveti, di cui 16mila di superficie biologica, con oltre 15 milioni di piante e 80 varietà di olivo autoctono, un patrimonio genetico unico, legato profondamente al territorio. Tra le varietà più diffuse troviamo: Frantoio, Moraiolo, Leccino, Maurino e Pendolino. Sono 32.700 le imprese del settore e 393 i frantoi attivi.
Dai dati elaborati da ISMEA emerge che la nostra regione è quella che «meglio ha interpretato le indicazioni geografiche, IG, nel settore olivicolo. A differenza di altre, infatti, ha una quota di prodotto IG sulla produzione totale che oscilla tra il 13% e il 28%, quando la media nazionale si attesta tra il 2% e il 7%. Il panorama delle IG toscane conta 4 DOP: Chianti Classico, Lucca, Seggiano e Terre di Siena e 1 IGP: Toscano».
«La produzione certificata IG regionale nel 2021 è tornata sulla soglia dei 3 mila tonnellate – si legge ancora nel comunicato della Regione  -. L'IGP Toscano rappresenta circa il 95%, segue a molta distanza il Chianti Classico con una quota del 4% e a seguire le altre 3 DOP. Nel 2020 il valore della produzione dell’olio IG della Toscana si era assestato a quota 25,4 milioni di euro, ben il 36% dei 71 milioni nazionali. Sulla scia del successo dell’IGP Toscano altre regioni hanno visto riconosciuta l’IGP regionale per dare maggior impulso al settore. La Sicilia prima, poi Puglia, Calabria, Basilicata, Marche hanno scelto il riconoscimento regionale».
Il primato toscano «si consolida anche nell’export degli oli IG. In volume le produzioni toscane raggiungono punte del 50% del totale nazionale mentre in valore la quota supera il 60%. Dell’intero fatturato all’export degli oli IG della Toscana, oltre il 75% viene realizzato fuori dai confini della UE».
Molto importanti sono poi anche i risvolti turistici dell’olio di qualità. E proprio pochi giorni fa è stata approvata dal Consiglio regionale della Toscana la legge sull’oleoturismo, una norma alla quale la Regione e in particolare l’assessorato all’Agroalimentare, ha lavorato molto negli ultimi mesi per aiutare le imprese agricole a sviluppare tutte quelle attività legate al turismo rurale che possono rappresentare una marcia in più per l’agricoltura toscana e lanciare l’oleoturismo sui percorsi di promozione che si merita.
Durante la mattinata sono state assegnate le menzioni speciali “Selezione Origine”, “Selezione Bio”, “Selezione Monovarietale”, “Selezione Biofenoli”, a cui quest’anno si è aggiunta la “Selezione Packaging”. Inoltre è stato assegnato il riconoscimento al “Migliore olio” per ciascuna DOP e IGP, scelto in una rosa di almeno tre oli (vedi tabella allegata). Grosseto, Firenze e Siena sono risultate le provincie con le aziende più premiate.
La Selezione degli oli ha l’obiettivo di evidenziare i migliori oli DOP e IGP della Toscana per far crescere in Italia e all’estero, attraverso azioni promozionali economiche e di immagine, il comparto olivo-oleicolo regionale, e allo stesso tempo per diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva di qualità certificata, stimolando lo sforzo delle imprese olivicole al continuo miglioramento della qualità del prodotto.
In occasione dell’evento è stato presentato il Catalogo della Selezione 2022, redatto sia in lingua italiana sia inglese, pubblicato anche on line sul sito della Regione Toscana; raccoglie le schede descrittive di tutti gli oli selezionati e rappresenta un valido strumento di valorizzazione per le aziende produttrici.
«Il nostro obiettivo – ha detto il presidente Eugenio Giani - è portare l’olio evo allo stesso livello di conoscenza e apprezzamento che esiste per il vino. La Toscana già premia tecniche innovative di estrazione rispettose del prodotto, premia la biodiversità, la tradizione, il miglioramento  della redditività delle aziende, il mantenimento del paesaggio olivicolo oltre che la crescita professionale degli olivicoltori. Così, insieme, vogliamo dare vita a una vera e propria rivoluzione dell’olio, con protagonisti i produttori, artefici di una storia che fa parte del nostro dna. Noi saremo a loro fianco per proteggere e promuovere al meglio uno dei simboli più forti e più identitari della Toscana».
«La selezione oli toscani ­ – ha detto l'assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi - è una grande occasione per stimolare l’impegno delle nostre imprese olivicole al continuo miglioramento della qualità del prodotto che già è un’eccellenza e di premiarle favorendo la conoscenza dei loro oli attraverso azioni promozionali economiche e di immagine. L’olio toscano deve diventare un attrattore come il vino toscano e la selezione è uno degli strumenti più validi che ci sostengono in questo percorso».

Redazione