Approvato dalla Regione Puglia il Piano di azione 2022 contro la Xylella
L’assessore all’agricoltura della Puglia Pentassuglia: «monitoraggi, campionamenti, indennizzi e strumenti innovativi di controllo del vettore, questo piano è un documento condiviso e un’azione senza precedenti con 300 mila piante campionate e 40 mila analisi di laboratorio». Lavorazioni obbligatorie dei terreni per ridurre le forme giovanili di sputacchina, il vettore della Xylella. Previsto l’uso di cani addestrati all’identificazione di piante infette.
Un’azione di controllo senza precedenti su una batteriosi nel corso della quale saranno campionate circa 300 mila piante in un’area totale di 34 mila ettari in tutto il territorio pugliese e saranno effettuate 40 mila analisi di laboratorio.
La Giunta regionale della Puglia ha approvato il 14 marzo scorso il Piano di azione di contrasto e prevenzione della diffusione di Xylella fastidiosa per l’anno 2022.
«Un documento pienamente condiviso – ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia -. Il risultato dei contributi e dei pareri dei diversi attori del mondo tecnico scientifico e socio-economico coinvolti nella gestione della batteriosi». E’ stato approvato ieri l’altro dopo aver ricevuto il parere positivo del Comitato fitosanitario nazionale, del tavolo tecnico degli entomologi convocato dall’Osservatorio fitosanitario e di tutte le associazioni di categoria agricole pugliesi. Il tutto «nel pieno rispetto dei regolamenti europei – ha puntualizzato Pentassuglia – e tenendo conto della nostra specificità territoriale legata alla Piana degli ulivi monumentali per la quale abbiamo previsto un’ulteriore e complementare azione di controllo e difesa».
Il Piano di azione, che viene approvato con cadenza annuale e in linea con l’andamento della batteriosi, descrive le modalità di gestione delle indagini, ovvero i campionamenti e le analisi di laboratorio da effettuare e la strategia che l'Osservatorio Fitosanitario regionale intende adottare per il monitoraggio delle piante e degli insetti vettori, così come gli strumenti innovativi che intende adoperare per controllare, prevenire e gestire la fitopatia su tutto il territorio regionale.
«Non solo controllo, eradicazione dell’organismo nocivo, prevenzione e tutela delle aree indenni regionali – come precisato da Pentassuglia –, ma anche potenziamento della campagna di comunicazione e informazione e sostegno agli olivicoltori, attraverso indennizzi, in regime di aiuto per le aziende che hanno estirpato volontariamente gli alberi infetti e per l’applicazione delle misure fitosanitarie obbligatorie, grazie alle risorse previste dal Piano di rigenerazione olivicola». «Nella nostra strategia – ha aggiunto – restano aree delimitate la zona “Salento”, dichiarata infetta, in cui si attuano misure di contenimento, le aree di “Monopoli”, “Polignano” e “Alberobello”, costituite da una zona infetta e da una cuscinetto della larghezza di 2,5 km. Scompare, invece, l’area di Canosa, dichiarata indenne a dicembre scorso: l’azione di campionamento massiccia messa in atto dalla Regione Puglia con oltre 10 mila campioni di piante prelevati, sia all’interno dei vivai, presenti nella zona, sia all’esterno ci ha permesso di escludere tale area, dimostrando anche l’efficacia della nostra azione di controllo».
Per quest’anno, ha continuato l’assessore, è stato assunto «un approccio conservativo in tema di sorveglianza fitosanitaria, rispetto al 2021, mantenendo alta la guardia: prevediamo, infatti, di campionare quasi 300 mila piante su una superficie complessiva di 34 mila ettari su tutta la Puglia, con oltre 40 mila analisi di laboratorio. Per la Piana degli ulivi monumentali, ex contenimento ed area di particolare pregio da un punto di vista paesaggistico, storico, ambientale, abbiamo ritenuto fondamentale attuare un’opportuna sorveglianza “rafforzata” in un’area compresa tra 5 e 20 km dal confine meridionale della zona infetta ‘Salento’ dove si attuano misure di contenimento, con particolare riferimento proprio alla Piana degli olivi secolari. Il nostro scopo è creare barriere e ridurre l’inoculo. Per fare questo, grazie ad una legge regionale ad hoc, abbiamo, altresì, la facoltà, una volta rinvenute le piante positive al batterio, di abbatterle e innestarle con varietà di ulivo dichiarate resistenti».
Le lavorazioni obbligatorie dei terreni sono ritenute azioni indispensabili e irrinunciabili per il controllo meccanico degli stadi giovanili dei vettori. «A tal proposito, e con la primavera alle porte, - ha detto l’assessore - vorrei ribadire quanto le lavorazioni superficiali dei terreni, arature, fresature, erpicature e trinciature, specie sulle piante erbacee, riducano drasticamente le forme giovanili e, di conseguenza, tutta la popolazione dell’insetto, la sputacchina, responsabile della diffusione della malattia».
La Puglia, oltre ai controlli ufficiali, con il supporto di Arif e con i Carabinieri forestali, si avvarrà, per la sua attività di monitoraggio, anche di cani addestrati per l’identificazione di piante infette da Xylella in operazioni di controllo nei vivai e nei punti d’ingresso. Come anche di una serie di strumenti, messi a punto proprio grazie a un progetto sperimentale di rilevazione precoce a distanza di Xylella (chiamato REDOX) con tecniche specifiche di telerilevamento da aereo, droni e rilievi terrestri al primo insorgere dei sintomi.
«La Puglia ha avviato un’azione di controllo e monitoraggio di una batteriosi che non ha precedenti – ha concluso l’assessore Pentassuglia -. Lo stiamo dimostrando quotidianamente con azioni, risorse, strategie mai impiegate prima e, naturalmente, con l’impegno e il sacrificio dei nostri olivicoltori. Da un lato dobbiamo arginare un fenomeno eccezionale, dall'altro sostenere il sistema olivicolo e difendere la bellezza del nostro paesaggio».
Redazione