Allarme sulla sostenibilità economica del nostro olio
La Confederazione italiana agricoltori – Toscana punta il dito sui prezzi di vendita troppo bassi per garantire un reddito ai produttori nell’attuale contesto e chiede di «attivare subito un tavolo di filiera regionale».
«Il settore è di fronte a una crisi senza precedenti» e ci vuole uno sforzo straordinario «dell’intero sistema olivicolo regionale». E’ quanto sostenuto in una nota della Confederazione italiana agricoltori (Cia) della Toscana in cui si legge anche che il reddito dei produttori è «sempre più a rischio per un progressivo calo dei prezzi di vendita dell’olio, che per il prodotto Igp Toscano ha raggiunto la cifra di 4-4,5 euro al kg, che vuol dire abbandono degli oliveti», dato che la «soglia di sopravvivenza» è ad «almeno 8-9 euro al kg».
«Un’anomalia apparentemente incomprensibile – aggiunge Cia Toscana - se si considera che la filiera olivicola è sufficientemente strutturata anche attraverso un forte ruolo commerciale del sistema cooperativo, tramite il quale transita gran parte della produzione toscana». E’ necessario pertanto attivare subito «un tavolo regionale di filiera che metta in primis in evidenza i punti di forza e di debolezza di ogni segmento» e riveda «ruoli ed equilibri esistenti a beneficio di una prospettiva di interesse generale, partendo da un riequilibrio dei redditi dei produttori olivicoli toscani». Secondo Cia Toscana «la sede dove avviare la riflessione è il Consorzio di tutela dell’olio extravergine Igp Toscano, che riveste un ruolo fondamentale perché rappresenta gli interessi di tutti i soggetti della filiera». Ma, come afferma il presidente di Cia Toscana Giordano Pascucci, «non c’è un attimo da perdere, perché sostenere e salvare l’ovicoltura toscana significa salvare un’economia importante ed il nostro paesaggio ed ambiente».