Felipe Baeza: Arte, Migrazione E Rigenerazione
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in Arte Verde
Felipe Baeza, artista messicano, utilizza collage e incisione per esplorare migrazione, identità e rigenerazione, ispirandosi alla mitologia Maya e a testi contemporanei.
Nato nel 1987 a Celaya, Guanajuato, e ora residente a New York, Felipe Baeza affronta con la sua arte tematiche complesse come la migrazione, l'identità personale e collettiva, e la stranezza, avvalendosi di tecniche miste che includono collage e incisione. Il suo lavoro si nutre di un'ampia gamma di influenze, dalla mitologia Maya ai testi letterari di Edwidge Danticat e Gloria Anzaldua, per esplorare concetti di visibilità, invisibilità e trasformazione. Attraverso la propria biografia, Baeza riflette sulle esperienze personali, esaminando gli effetti delle istituzioni sociali e delle pratiche culturali sull'individuo e utilizzando l'arte come mezzo per immaginare vie di autoemancipazione. Il suo interesse si concentra sui corpi e le storie resi invisibili, lavorando per rendere tangibile l'invisibile e viceversa, con l'obiettivo di sfidare le nozioni che relegano le persone ai margini della società. Nel suo processo creativo, Baeza esplora la frammentazione del corpo, il suo essere smontato e poi ricomposto, sollevando questioni su come onorare la memoria di coloro che sono scomparsi nel tentativo di migrare verso una vita migliore.
Questa riflessione si inserisce in un contesto più ampio ispirato al mito afrofuturista di Drexciya, una nazione sottomarina abitata dagli africani gettati overboard durante il passaggio di mezzo e dai loro discendenti, immaginati come esseri capaci di sviluppare branchie per sopravvivere sott'acqua. Attraverso il suo lavoro, Baeza invita a considerare le vite perse a causa della migrazione forzata e a immaginare la loro persistenza attraverso la rigenerazione, anche in forme diverse come quelle vegetali. L'uso di tonalità scure nei suoi lavori riflette un interesse per l'oscurità e la notte, viste come spazi liminali dove avviene la trasformazione, offrendo al contempo una risonanza con luoghi, storie e visioni del passato che altrimenti resterebbero dimenticati.
Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin