Arte verde: Alberto Burri

Alberto Burri nasce a Città di Castello in Umbria e si laurea in medicina, ma ben presto la sua passione per l’arte ha la meglio nel suo percorso professionale: dopo essersi arruolato come ufficiale medico, nel 1943 viene fatto prigioniero a Tunisi dagli inglesi e l’anno successivo trasferito in un campo di prigionia in Texas. Qui inizia la sua attività artistica e al suo ritorno in Italia si dedica interamente ad essa. La ricerca artistica di Burri indaga le qualità espressive della materia. Contrassegno della sua arte è l’intervento successivo: dopo che i materiali sono stati usati, essa li imprime nel ricordo. L’esempio più grande del segno artistico di Burri è il suo “Cretto”, il gigantesco monumento che ricorda la distruzione della città di Gibellina, oggi chiamata Gibellina Vecchia, causata dal terremoto del Belice il 14 gennaio del 1968. Burri ha realizzato un’opera di circa dieci ettari che ripercorre le vie e i vicoli della vecchia città, proprio dove un tempo essa sorgeva. Le macerie sono così cementificate nel “Cretto” , che mantiene viva, ancora oggi, la memoria storica del paese. Ecco come una serie di fratture di cemento sul terreno diventano un prezioso ricordo che l’arte di Burri ha conservato per la città di Gibellina. La forza dell’opera e di tutta la realizzazione artistica di Burri sta proprio nel mostrare la vita e la realtà con trasparenza e sincerità, senza imitazione.

Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin

testi di Anna Lazzerini (da Ginevra)