Busi (Consorzio Vino Chianti): sospendere regole di Basilea e più liquidità

Giovanni Busi Consorzio Vino Chianti

«Senza soldi, senza liquidità, le imprese non vanno da nessuna parte, galleggiano fino a quando poi muoiono». Così Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, in una nota di tre giorni fa in cui ha lanciato l’allarme sulle enormi difficoltà per le aziende del settore agricolo a ottenere fondi e prestiti per agganciare la ripresa.
«Il sistema dei prestiti non è stato semplificato, come dichiarato a più riprese dal Governo – sostiene il Consorzio Vino Chianti -. Numerosi aspetti complicano ancora l'accesso ai fondi. Data l'emergenza, è necessario interrompere in questa fase gli accordi che regolano i requisiti patrimoniali delle banche e hanno ripercussioni sull'erogazione del credito». «Chiediamo di far sospendere momentaneamente le regole di Basilea per permettere alle aziende di avere liquidità e di investire – dice Busi -. Siamo nel mezzo di una crisi eccezionale e servono regole eccezionali, altrimenti sarà impossibile uscirne».
«Dall'inizio della pandemia – aggiunge Busi - sono state dette bellissime cose, il governo ha parlato di prestiti per il settore agricolo fino al 75% del fatturato dell'anno precedente, poi si è parlato di altri fondi, ma fino ad oggi si è visto ben poco». E ci sono clausole e procedimenti che rallentano, e spesso impediscono, la possibilità di ricevere finanziamenti: «come la necessità per le imprese di essere in bonis al 31 dicembre del 2019 - dice Busi - un elemento che rende tutto più complicato». Tra gli altri problemi anche la delibera bancaria: «la garanzia dello Stato serve a poco se poi è necessaria la delibera bancaria. E' come andare a chiedere un prestito normale. E non possiamo essere colpevolizzati dalle banche se non riusciamo, in questa crisi epocale, a non portare avanti l'azienda come vorremmo».

Redazione