Xylella, Agrinsieme: superare al più presto l'impasse ora si rischia l’infrazione Ue
Il coordinatore nazionale Dino Scanavino: prendiamo atto dell’incontro tra il ministro delle Politiche agricole Martina e il procuratore di Lecce Motta, ma adesso bisogna passare dalle parole ai fatti e trovare subito una nuova strada per fermare il batterio degli ulivi e scongiurare sanzioni da parte dell’Europa. Resta da risolvere anche la questione dell’export di materiale florovivaistico.
Bisogna superare l’impasse sull’emergenza Xylella, tanto più che rimane solo poco più di un mese per rispondere alla lettera di messa in mora inviata dall’Ue all’Italia. Preso atto del blocco del piano Silletti disposto dalla magistratura di Lecce, che prevedeva l’eradicazione degli ulivi considerati infetti, ora è necessario trovare subito una nuova via per arginare il batterio ed evitare, contestualmente, sanzioni da parte dell’Europa. Lo afferma il coordinatore nazionale di Agrinsieme, Dino Scanavino.
Ieri c’è stato a Roma l’incontro tra il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e il pool della Procura leccese guidato dal pm Cataldo Motta, da cui è emersa la volontà di collaborare prevedendo interventi “di concerto” sulla Xylella -ricorda Scanavino-. Adesso però bisogna passare al più presto dalle parole ai fatti, sia sotto il profilo della ricerca scientifica che delle azioni da intraprendere nei territori colpiti delle province di Lecce e di Brindisi, a tutela degli agricoltori danneggiati ma anche a difesa del paesaggio salentino.
Inoltre -osserva il responsabile del coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari- resta da risolvere in tempi stretti anche la questione dell’export di materiale vegetativo florovivaistico. E’ infatti opportuno, con particolare riferimento alle barbatelle, procedere con gli approfondimenti scientifici per tornare ad autorizzare la loro commercializzazione a prescindere dall’utilizzo di trattamenti di termoterapia prima della vendita.
Redazione Floraviva