Olio Pietro Coricelli multato dall'Antitrust: non extravergine d'oliva, ma vergine

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Dopo la condanna alla società spagnola Deoleo per avere venduto bottiglie di olio extra vergine di oliva "Bertolli Gentile", "Carapelli, il Frantolio" e "Sasso classico" che in realtà contenevano olio vergine di oliva, l’Antitrust multa anche l’olio "Pietro Coricelli": censurato per gli stessi motivi. Questa volta la multa è di 100 mila euro.  

Anche in questo caso la condanna è scaturita dai test della rivista mensile "Test il Salvagente" che avevano evidenziato anomalie su diverse marche di olio extra vergine. Il laboratorio aveva rilevato difetti organolettici, quali riscaldo, rancido, muffa e umidità, in diverse bottiglie portandole così, inevitabilmente, ad un declassamento del contenuto da extra vergine a olio vergine. La procura di Torino, qualche mese dopo, fa prelevare dai Nas alcuni campioni di olio e li invia al laboratorio dell’Agenzia delle dogane per le analisi. Il responso conferma la presenza di irregolarità e di difetti organolettici anche per l’extra vergine di Pietro Coricelli. Alcune associazioni di consumatori inviano, anche in questo caso, un esposto all’Antitrust, chiedendo un intervento per pubblicità ingannevole. La decisione arriva in questi giorni: il contenuto dei campioni di olio non corrisponde alla categoria olio extra vergine di oliva dichiarata in etichetta trattandosi, invece, di olio vergine di oliva. L'olio extra vergine Pietro Coricelli viene così multato dall'Antitrust per 100 mila euro.

Redazione